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Legambiente ha presentato le proprie Osservazioni nel procedimento di valutazione di impatto ambientale relativo al progetto di costruzione di un dissalatore presso le sorgenti del fiume Tara.ย ย Per Legambiente il progetto presenta forti criticitร ed impatti negativi sullโambiente, lโecosistema del fiume, il paesaggio. Lโassociazione chiede perciรฒ di valutare possibili alternative, a partire dalla canalizzazione dellโapporto dei torrenti lucani Sarmento e Sauro e dallโimplementazione della riduzione delle perdite della rete, che appaiono in grado di fornire risorse idriche in quantitร di gran lunga superiori a quelle che lโimpianto di dissalazione dovrebbe produrre.
In primo luogoย il dissalatore determinerebbe un consistente incremento delle emissioni di CO2, con unย impatto negativo sullโambienteย in termini di emissioni climalteranti.ย Per produrre un massimo diย ย 630 litri di acqua potabile al secondo, sarebbero necessari, allโanno, ben 30.755.169 kwh. Se consideriamo un consumo medio di circa 2700 kwh annui per una famiglia costituita da 3/4ย ย ย persone,ย il dissalatore consumerebbe perciรฒ quanto 11.400 famiglie, circa 40.000 persone, 8mila in piรน degli abitanti del comune di Massafra.ย Lโapporto fornito da energie rinnovabili ipotizzato รจ assolutamente risibileย ย pari ad un misero 4% del fabbisogno.ย Il dissalatore sarebbe responsabile della produzione diย 12mila tonnellate annue di anidride carbonica, lโequivalente delle emissioni di 7mila automobili a benzina.ย Emissioni che Legambiente giudicaย insostenibiliย e cheย andrebbero eliminate attraverso lโuso di energia elettrica prodotta esclusivamente da fonti rinnovabili.
Unโaltra forte criticitร รจ costituita dagliย effetti negativiย sullโecosistema del Tara,ย caratterizzato da una elevata fragilitร , โpotenzialmente non in grado di sopportare variazioni di natura strutturale- come importanti variazioni di portata โ che potrebbero quindi comprometterne la funzionalitร , con il rischio potenziale di comprometterne ancora di piรน lo stato di qualitร giร attualmente โnon buonoโย secondo quanto indicato nello studio di Arpa Puglia che accompagna il progetto.ย Si tratta diย un rischio che รจ opportuno non assumere.ย ย Lo studio di Arpa Puglia, peraltro, non approfondisce un altro indispensabile parametro, relativo alย valoreย delle specie che vivono nel fiume.ย Eโ perciรฒ indispensabile uno studio di secondo livello,ย che definisca le componenti di pregio,ย alcune di giร acclarata presenza, altre da indagare,ย per poi comprendere le soglie di criticitร ed esse connesse.
Ancheย lโipotesiย โ presente nello studio del Politecnico di Torino che correda il progetto, –ย diย garantire il rilascio di valori minimi di Deflusso Ecologico, non consentirebbe di avere uno stato di qualitร delle acque del Tara sempre Buono, ma per periodi consistenti solo Sufficiente e, quindi,ย sarebbe peggiorativa rispetto alla situazione attuale. Oltretutto le simulazioni poste alla base dello studio non sono basate su dati raccolti sul campo:ย รจ quindi necessario che in primo luogo si riformuli lo studio dopo aver acquisito sul campo i dati necessari a validarloย e in ogni caso si ritiene cheย il Deflusso Ecologico minimo da garantire dovrebbe essere quello che permetta di mantenere uno stato di qualitร Buonoย delle acque del Taraย per tutti i 12 mesi dellโanno, senza interruzioni.
Unย ulteriore elemento di criticitร รจ costituito dal prelievo di acque effettuato dallโex Ilva.ย Premesso che continuiamo a ritenere inconcepibile che non si sia proceduto a svincolare il Tara da questa servitรน obbligando lโazienda a rifornirsi dalle acque depurate dellโimpianto di Gennarini, ciรฒ che preme segnalare รจย ย il dirittoย ย contrattualmente previsto per lโex ILVA di ricevereย ย acqua dolce dal Sinni in caso di indisponibilitร di quelle salmastre del Tara. Ad evitare deleteri usi delle acque del Sinni per fini industriali, risultaย prioritario acquisire dallโazienda siderurgica un impegno formale a mantenere i propri prelievi al di sotto di una soglia inferiore agli attuali consumi o, comunque, a quelli indicati nella concessioneย ย tra Regione ed EIPLI, lโEnte per lo sviluppo dellโirrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia e Lucania,ย ย che disciplina i prelievi dal Tara.
Ancheย sotto lโaspetto paesaggistico lโimpianto impatta negativamente con il contesto. In primo luogo perchรฉย interrompe un positivo processo di rinaturalizzazione, conseguito alla riduzione del prelievo a fini irrigui.ย Le mitigazioni prospettate sono insufficienti.
ย In ogni caso, a causa delle sue forti criticitร , per Legambiente il progetto delย dissalatoreย ย puรฒ essere preso in considerazione solo dopo aver valutato tutte le altre opzioni di approvvigionamento praticabili.
Legambiente ritiene che vada in primo luogo considerata unโipotesi che non risulta inclusa tra quelle poste a confronto nello studio di impatto ambientale che accompagna il progetto:ย il contributo che lโattivazione della traversa Sarmento,ย posta sullโomonimo torrente in Basilicata,ย puรฒ fornire al bacino del Sinni.ย Attesa da oltre 40 anni,ย con portata massima di 25 metri cubi al secondo, lโopera al momento non fornisce disponibilitร in quanto ancora in fase di completamento. Dovrebbe portare nella digaย circa 80 milioni di metri cubi di acqua in piรน allโanno: una quantitร quadrupla rispetto a quella che si ipotizza possa essere prodotta dal dissalatore sul Tara.
Andrebbe poi consideratoย un altro contributo, quello che puรฒ rivenire dalla canalizzazione delle acque del Sauro, altro torrente lucano,ย con portata massima di 12 metri cubi al secondo,ย che attualmente non fornisce disponibilitร perchรฉ la condotta รจ in fase di ricostruzione.
A tali apporti andrebbe affiancata laย riduzione delle perditeย che, in base ai dati ISTAT, superano il 43% dellโacqua immessa in rete.ย Nello studio che accompagna il progetto non viene fornita alcuna stima delle quantitร di risorsa idrica che si presume possano essere ricavate dallโattivitร giร programmata di efficientamento della rete.ย Eโ necessario che AQP fornisca innanzitutto una stima accurata della riduzione di perdita attesa – a partire da quella connessa agli interventi con orizzonte temporale 2029 – onde consentire una valutazione delle effettive necessitร idriche residuali. Ove tale stima risultasse inferiore agli obiettivi indicati da ARERA, lโAutoritร di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente, si ritiene che Acquedotto Pugliese debbaย implementare le attivitร di manutenzione ed ammodernamento dellaย rete allo scopo di raggiungerli.
La sommatoria degli apporti rivenienti dal Sarmento e dal Sauro, unitamente alla riduzione delle perdite della rete, se attuata fornirebbe con tutta evidenza quantitร di gran lunga superiori a quelli conseguenti alla costruzione del dissalatore e permetterebbe il raggiungimento degli obiettivi di riduzione del prelievo dai pozzi e di maggiore resilienza del sistema idrico,ย ย obiettivi che Legambiente condivide pienamente, senza che sia necessaria la realizzazione dellโimpianto di dissalazione.
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