UOMO GAMBIZZATO, RITROVATA LA PISTOLA

Individuate altre due persone forse coinvolte

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L’aggressione di un uomo avvenuta venerdì sera dentro casa propria nella Città Vecchia, ed il suo successivo ferimento con due colpi di pistola, si è rivelata sin dall’inizio una vicenda dai contorni poco netti. Una serie di convergenze investigative, unitamente ad alcune testimonianze apparse genuine, avevano portato gli inquirenti sulle tracce dell’uomo inizialmente individuato come autore del ferimento, il 42enne Massimo Zappino, che per tale motivo era stato fermato e condotto in carcere con la pesante accusa di tentato omicidio; allo stesso tempo però vi erano altri elementi, in possesso degli inquirenti, apparsi in distonia con il quadro investigativo complessivamente emerso, il tutto poi reso ancora più difficile per la mancata collaborazione della vittima. Per questi motivi, le indagini dei Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Taranto, coadiuvati anche da personale del Nucleo Investigativo, non si sono bloccate dopo il fermo di indiziato di delitto nei confronti di Massimo Zappino, ma sono continuate senza sosta, al fine di acquisire ulteriori elementi oggettivi sulla vicenda, sia tramite il rintraccio di altri testimoni, sia mediante l’acquisizione delle riprese degli impianti di videosorveglianza della zona. Nello sviluppo frenetico delle indagini, al fine di definire meglio i contorni legati all’aggressione ed al ferimento della vittima, nel pomeriggio di ieri 13 luglio i Carabinieri hanno individuato altri due soggetti sempre residenti in Città Vecchia, ritenuti coinvolti nella vicenda, presentandosi presso le loro rispettive abitazioni; a casa di uno dei sospettati, il 43enne pregiudicato tarantino Massimo Resta, fisicamente molto simile al fermato Massimo Zappino, in sede di perquisizione veniva rinvenuta una pistola Beretta calibro 6.35 con matricola abrasa, completa di 23 proiettili, con ogni probabilità arma impiegata per il ferimento in questione. Durante i successivi accertamenti svolti presso il Comando Provinciale di Viale Virgilio, Massimo Resta ammetteva le proprie responsabilità, riferendo di aver aggredito e ferito a colpi di pistola la vittima a causa di continui alterchi avuti con la stessa. Unitamente a Massimo Resta, veniva denunciato in stato di libertà anche l’altro soggetto individuato, presente alla “spedizione punitiva”. Il Resta, dopo le formalità di rito, veniva arrestato e quindi condotto presso la Casa Circondariale di Taranto; l’arma clandestina e il relativo munizionamento sono stati sequestrati e trattenuti in caserma per i successivi accertamenti balistici.

L’effettivo coinvolgimento nella vicenda dei singoli protagonisti, con i rispettivi ruoli, sarà chiarito meglio con la prosecuzione delle attività d’indagine, di concerto con la Procura jonica.

Allo stato, alla luce dei nuovi elementi emersi nell’attività condotta ieri dai Carabinieri, Massimo Zappino risulterebbe essere estraneo alle pesanti accuse mossegli in occasione del suo fermo; la certezza comunque scaturirà dalle decisioni che la magistratura tarantina prenderà nei suoi confronti nei prossimi giorni, sulla base di tutti gli elementi finora raccolti dagli inquirenti.

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