UNA CIRCE TUTTA AL FEMMINILE

Lo spettacolo di Giulia Gallo nella nostra recensione

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di FRANCESCA LEO

Una visione totalmente al femminile. È una Circe diversa quella pensata e impersonata dalla giovane attrice di talento Giulia Gallo sul palcoscenico dell’Auditorium Tarentum a fine 2019. Si è trattato della “prima” assoluta in teatro, dopo l’esordio sperimentale sul palcoscenico di Palazzo Pantaleo.

Ora è lei che racconta. La famosa maga, cantata nell’Odissea come una donna spregevole, colei che trasforma gli uomini in animali; una donna, una dea senza scrupoli che soggioga tutti gli uomini che sbarcano sulle coste della sua isola. Ma chi è realmente Circe? “Io sono Circe, tu cosa sai di me?” Lei dà il benvenuto ad ogni avventuriero e ogni volta ripeterà la stessa storia, sempre uguale, identica. Darà riparo agli uomini, li trasformerà, avranno tutti paura di lei, alcuni fuggiranno, altri rimarranno sulla sua isola in balia di questo incantesimo.

“Datemi un mutamento” questo chiede a gran voce la dea dell’Eea, donna bellissima dai riccioli biondi, dalla voce umana. Un lungo flusso di coscienza interpretato con convincente appropriatezza da Giulia Gallo, con la partecipazione del bravo Giorgio Consoli, completato dalle originali musiche techno di Alex Palmieri e dai video di Enrico Cacciani, i quali danno un punto di vista diverso rispetto all’immagine della tanto temuta maga.

Compare sul palco una donna sola, fragile, con tanta voglia di innamorarsi, di vivere quel sentimento dal quale è sempre fuggita. Perché si sa, l’amore è un sentimento potente, e gli dei si sono sempre nutriti di questo sentimento per poi fuggirne. Lei in realtà, è fuggita dal principio, voleva controllare tutto e tutti, ma per quanto tempo ancora? “La solitudine fortifica, ma ad abbracciare cielo e vento dopo un po’ ti stanca…, hai bisogno di abbracciare un corpo”. È il racconto di una donna che vuole cambiare la storia, quella sempre raccontata, rompere le catene della solitudine e della monotonia e vivere appieno tutte le emozioni. “Io scelgo”: è questo il messaggio che Giulia Gallo vuole trasmettere (attraverso elementi scenografici), sia come Circe che come Donna. Un messaggio semplice, diretto ma forte, soprattutto nel periodo odierno, in cui le donne ancora non hanno pieno potere di scegliere di essere se stesse o semplicemente di vivere come desiderano.

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