“Insieme per la salute, il lavoro e la crescita” è stato il tema centrale del 16° congresso provinciale della Uilm di Taranto. Nei giorni 21, 22, 23 marzo si è svolto nel Park Hotel San Michele di Martina Franca (Taranto), il 16° Congresso provinciale della Uilm Taranto. Antonio Talò è stato riconfermato segretario provinciale della Uilm Taranto all’unanimità. Sono intervenuti il segretario regionale della Uil Aldo Pugliese, il segretario generale della Uil di Taranto Giancarlo Turi ed il segretario generale della Uilm di Bari Franco Busto. Il congresso ha registrato le importanti presenze del segretario generale nazionale della Uil Carmelo Barbagallo, di Luigi Angeletti, direttore centro studi Uil e del segretario generale nazionale dalla Uilm Rocco Palombella. Ha partecipato in videoconferenza il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda.
Il segretario generale dell Uilm di Taranto Antonio Talò ha aperto il congresso con la sua relazione, effettuando un’analisi del panorama politico italiano ed internazionale. E’ stata affrontata la situazione dei lavoratori di tutte le aziende del territorio: l’Ilva ed il suo appalto, i due insediamenti industriali della Leonardo, la Vestas, gli ex lavoratori Marcegaglia e tutte le realtà produttive del territorio. Antonio Talò ha messo in luce le difficoltà nel mondo del lavoro e ha tracciato il percorso politico sindacale della Uilm di Taranto, rimarcando l’importanza del confronto tra le parti sociali, il confronto politico, ma soprattutto la sacralità e la centralità delle persone, del proprio lavoro e dell’avvenire delle future generazioni.
I numerosi delegati, cresciuti in questi anni, eletti durante le decine di assemblee congressuali, svoltesi nei giorni scorsi, in rappresentanza degli oltre 6.000 iscritti, hanno approvato la relazione introduttiva.
Il fulcro del dibattito è stato rivolto al futuro dei lavoratori e dei cittadini, “pretendendo un percorso industriale che possa, con immediatezza, dare sviluppo economico e sociale, iniziando dalla tutela della salute, dell’occupazione e della qualità della vita”.
“Lo sviluppo dell’industria e la tutela per la salute rappresentano la pietra miliare sulla quale la nostra organizzazione intende procedere avendo la consapevolezza che il lavoro costituisce la parte essenziale per un futuro di benessere e giustizia sociale”, è stato dichiarato.
Una “tavola rotonda” – così è stata denominata la fase centrale del congresso – perché “mai come in questo momento spicca la necessità di profonda sinergia fra tutti gli attori di tanta auspicata rinascita socio-economica e culturale del nostro territorio”.
Il congresso ha affrontato in modo articolato ed approfondito la complessa vicenda Ilva; la discussione è culminata nell’interlocuzione avvenuta alla presenza del ministro Carlo Calenda, del segretario generale della Uilm di Taranto Antonio Talò ed il segretario generale della Uilm nazionale Rocco Palombella.
Il ministro dello sviluppo economico ha dichiarato che la priorità e la preoccupazione sono dare una conclusione positiva alla vicenda dell’Ilva, ricordando che è necessario rilanciare la produzione di acciaio in Italia partendo dal suo insediamento più importante, l’Ilva.
Il segretario generale della Uilm nazionale Rocco Palombella ha aggiunto che “la circostanza auspicabile sia addivenire ad un accordo sindacale prima che giunga il verdetto dell’Antitrust Europeo, nei termini e nei modi di quanto fino ad ora sostenuto dalla Uilm”.
Palombella e Talò, unitamente a tutti i presenti in sala, hanno ribadito che non vi potrà essere disparità di trattamento tra i lavoratori.
Il confronto è proseguito facendo cenno ai i 4.200 esuberi. 10mila unità sono poche per assicurare la produzione di 8 milioni di tonnellate all’anno di acciaio, perché “Mittal parla di core business (la produzione) ed esclude tutto il resto, a partire dalle manutenzioni, soprattutto a fronte dell’attuale assetto di stabilimento in seno al trend di auspicata risalita produttiva”. Il ministro ha affermato di essere in sintonia con quanto emerso dal confronto, ovvero che nessuno dei 4.200 dipendenti resterà fuori dall’insediamento industriale tramite Ilva in amministrazione straordinaria ed il suo piano tra cassa integrazione e reimpiego. Ha espresso la necessità di sollecitare gli incontri e che gli investimenti previsti da Mittal servano a dare a Taranto una connotazione sociale e industriale, conferendo la concreta tutela della salute di tutta la cittadinanza.
“Nonostante lo scenario politico e sociale che stiamo vivendo – è stato il messaggio del congresso – si può e si deve fare appello al “coraggio”, perché solo con questa determinazione si può progettare insieme il futuro del Paese”.
Il dibattito è proseguito rimarcando “la sacralità della salute, dell’ambiente e del lavoro, condizione ribadita nei numerosi interventi dei tanti delegati ed attivisti”.
Per la Uilm, l’obiettivo è la salvaguardia di tutte le aziende del territorio. “Leonardo ed i suoi insediamenti industriali hanno portato la competenza dei nostri operai, impiegati e tecnici a vincere sfide industriali in scala nazionale ed internazionale – è stato dichiarato -, in questi insediamenti la Uilm ha portato un modello di relazioni industriali capace di determinare un asse portante, per stimolare i giovani e l’università a restare e a credere nel nostro territorio”.
Il segretario generale della Uilm di Taranto Talò ha fatto riferimento alla recente intesa fra sindacati e Confindustria sulla riforma dei contratti, “che si fonda su parametri di crescita che confermano il livello nazionale come fonte di regolazione dei rapporti di lavoro e diffonde il secondo livello, puntando sulla produttività ed il benessere dei lavoratori”.
Il sindacato “concentra le proprie energie ed attenzioni sul futuro dei lavoratori, perché per noi le tute blu non sono soltanto un simbolo, ma in esse c’è l’essenza della cultura del lavoro, del futuro, dell’uguaglianza e della democrazia. Il lavoro ed i giovani per noi non sono un problema bensì un’opportunità, una certezza da ristabilire ed una risorsa per l’avvenire”.
Il 16° congresso ha ribadito, infine, la necessità di costruire riforme che possano rilanciare l’occupazione e che rivedano il sistema pensionistico che risulta essere, così come modificato dalla legge Fornero, iniquo e per molti irraggiungibile, ma soprattutto che si diversifichi l’età pensionabile in considerazione delle fatiche dell’industria, percorso intrapreso, già da tempo, dalla Uilm di Taranto.
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