Il consigliere regionale Renato Perrini interviene sulla questione turismo lento.
“Il 15 giugno scorso, avevo rivolto un’interrogazione all’assessore alla Cultura Massimo Bray sulle potenzialità della tratta Taranto-Bari attraverso la Valle d’Itria in generale, e sul tema delle ferrovie dismesse e dello ‘slow travel’ o ‘turismo lento’ in generale. L’assessore mi ha risposto spiegando che il tema è stato affrontato nel Piano Strategico del Turismo della Regione Puglia 2016-2025, approvato dalla Giunta Regionale il 14 febbraio 2017. In particolare, nel Piano Strategico è presente una scheda, ‘Promozione dell’intermodalità e della mobilità interna: valorizzazione, informazione e potenziamento dell’offerta. Le ferrovie turistiche’, che si pone come obiettivo quello di ‘far diventare il treno da semplice mezzo di trasporto a luogo di informazione e accoglienza turistico oltre che contenitore culturale’. Gli obiettivi specifici sono il miglioramento della mobilità interna, in particolare ferroviaria, per garantire la connessione e i collegamenti tra le aree interne e tra aree interne e costa; il potenziamento dell’utilizzo combinato dei mezzi di trasporto, per favorire l’intermodalità e la sostenibilità ambientale; la promozione dell’offerta territoriale e dei servizi, attraverso i mezzi di trasporto; la valorizzazione dei mezzi di trasporto e dei nodi strategici di connessione, per garantire l’accoglienza turistica.
“ Ancora, la Legge 9 agosto 2017, n. 128 reca “Disposizioni per l’istituzione di ferrovie turistiche mediante il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione situate in aree di particolare pregio naturalistico o archeologico”, e prevede di salvaguardare i tracciati ferroviari in disuso e che attraversano luoghi di particolare interesse dal punto di vista culturale, naturalistico e turistico; di tutelare il patrimonio architettonico e di tutte le opere d’arte che fanno parte di queste linee ferroviarie (stazioni, magazzini, caselli, ponti, gallerie, infrastrutture realizzate al tempo della costruzione con espropri di terreni per pubblica utilità) e la conseguente inalienabilità; e di istituire ferrovie turistiche da gestire con la collaborazione delle realtà associative operanti nel territorio.
“Ai sensi della legge, l’individuazione delle tratte ferroviarie interessate avverrà con decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il Ministro dei beni e delle attività culturali, con il Ministro dell’economia e delle finanze e d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni, in coerenza con il Piano Strategico del Turismo, tenendo conto delle proposte pervenute dalle Regioni, purché ‘sia assicurato il finanziamento dei relativi oneri ai sensi dell’articolo 4, comma 2’, il quale dispone che ‘Gli interventi di ripristino della tratta ferroviaria nonché quelli relativi al mantenimento in esercizio, alla funzionalità e alla sicurezza dell’infrastruttura sono realizzabili se finanziati nell’ambito del contratto di programma con il gestore dell’infrastruttura ferroviaria nazionale, o nell’ambito delle risorse destinate da ciascuna regione all’infrastruttura ferroviaria regionale di competenza.’
“’Nello specifico, la tratta Taranto – Bari, diversamente dalla linea ferroviaria dismessa Rocchetta Sant’ Antonio-Gioia del Colle, non è una linea ferroviaria in disuso o in corso di dismissione e, quindi, rientra nell’alveo della L. 128/2017” la risposta dell’assessore alla mia sollecitazione. Con l’aggiunta che ‘sussiste l’interesse di questa amministrazione ad approfondire la possibilità di istituire treni turistici sussistendo idonei piani di fattibilità tecnica ed economica sia con riferimento alle già citate linee ferroviarie dismesse che con riferimento alle linee in esercizio’.
“Con l’auspicio che l’interesse manifestato venga accompagnato da azioni e interventi concreti, alla luce delle potenzialità del ‘turismo lento’ e dei territori interessati”.
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