TENTATA ESTORSIONE, QUATTRO DENUNCIATI

Una donna tarantina e tre pregiudicati albanesi avevano messo nel mirino l'ex compagno della signora. Anche con l'invio di un proiettile ed altre minacce

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Il personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Martina Franca, al termine di articolate indagini, ha denunciato in stato di libertà per tentata estorsione e danneggiamento una donna originaria di Taranto di 53 anni e tre giovani pregiudicati albanesi rispettivamente di 27, 24 e 20 anni residenti in Veneto.

Le indagini sono partite nel novembre scorso a seguito della denuncia presentata da un 50enne residente nel comune della Valle d’Itria che aveva ricevuto una busta con all’interno un proiettile e una richiesta di 15mila euro in contanti.

Gli investigatori, nell’assicurare l’incolumità dell’uomo che all’atto della denuncia era visibilmente impaurito, grazie a una incessante attività investigatoria, sono riusciti a identificare in tempi rapidissimi gli autori della missiva e a delineare lo scenario che aveva portato all’atto intimidatorio.

La consegna del proiettile, avvenuta da parte dei tre giovani pregiudicati partiti in auto dal Veneto, era solo l’ultimo degli atti intimidatori che da alcuni mesi turbavano la vita del professionista.

Come poi accertato, i tre pregiudicati – che già conoscevano il 50enne per pregressi rapporti lavorativi – erano stati qualche mese addietro contattati dalla compagna della vittima, in fase di separazione, che quasi a parziale indennizzo per la fine della relazione sentimentale, aveva ben pensato di estorcergli una cospicua somma di denaro.

Numerose sono state le telefonate e i messaggi intimidatori dei tre giovani con il solo scopo di estorcere denaro alla vittima. Oltre al danneggiamento dell’auto del fratello del professionista residente anch’egli in Veneto.

Al termine delle indagini, oltre alla denuncia della donna e dei tre giovani albanesi, l’Autorità Giudiziaria competente ha anche emesso nei loro confronti la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, sia nel comune di Martina Franca che nei luoghi frequentati dal fratello della vittima in Veneto.

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