TEATRO ORFEO, UN “MIRACOLO TARANTINO”

Intervista con Adriano Di Giorgio, proprietario della struttura assieme al fratello Luciano

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Da dodici anni sono i proprietari e i gestori “illuminati” del Teatro Orfeo. Rispettando la tradizione, nel segno dell’innovazione. Adriano e Luciano Di Giorgio guardano sempre avanti. Sognano, progettano, stupiscono. La stagione teatrale dell’Orfeo, realizzata assieme a Salotto Professionale Eventi di Andrea Romandini, è un autentico successo: grandi nomi e serate da sold out. «Anche quest’anno – racconta Adriano Di Giorgio – stiamo ottenendo grandi riscontri, grazie a personaggi del calibro di Virginia Raffaele, Flavio Insinna, Maurizio Casagrande e Raul Cremona. Vogliamo avvicinare sempre di più i giovani al teatro: proprio per questo nelle prossime date abbiamo scelto attori come Maurizio Mattioli (il 22 gennaio), Scintilla, Angela Finocchiaro, Catania, Alberti e Ramazzotti. Chiuderemo il 5 aprile con il giudice Salvatore Cosentino. Abbiamo anche introdotto degli abbonamenti a prezzo ridotto per gli ultimi appuntamenti». Il futuro è ricco di ambizioni. «Porteremo a Taranto – prosegue Adriano Di Giorgio – nomi grossissimi che si vedono difficilmente da queste parti, sempre nell’ambito del one man show, del cabaret e della prosa leggera. Da quattro anni, inoltre, abbiamo messo in piedi la scuola di recitazione dell’Orfeo, diretta da Clarizio Di Ciaula: gli allievi saranno tra i protagonisti, il 27 febbraio, di un evento speciale per i 103 anni del nostro teatro».

Nel corso dell’estate terminerà la ristrutturazione dell’Orfeo. «Completeremo – conclude – il caffè letterario, sostituiremo la pavimentazione e le poltrone di platea e galleria, inseriremo il kit per i congressi internazionali con traduzione simultanea e ci saranno novità per audiolesi e portatori di handicap».

Le attenzioni dei fratelli Di Giorgio, però, non si limitano al “loro” teatro. «Gli alti costi di gestione – osserva Adriano – non ci consentono di ospitare le piccole compagnie. Ospitiamo anche meno eventi di beneficienza di quanto vorremmo: serve un contenitore pubblico». Il pensiero corre subito al Fusco di prossima riapertura. «Abbiamo manifestato – rivela – il nostro interesse per la gestione diretta. Parteciperemo alla relativa gara, affinché tutti i nostri progetti trovino compimento: come il grande sogno di realizzare una compagnia stabile della città. Ci auguriamo che il bando di gara sia mirato a far diventare il Fusco la casa di tutte le compagnie e di quegli operatori teatrali che con mille difficoltà e nessun sostegno pubblico danno lustro alla città».

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