TARANTO: L’ARPA GIUDICA “IMPROPRI” I DATI DIFFUSI DA PEACELINK

Ambiente: vertice in prefettura e iniziativa del procuratore della Repubblica

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L’Arpa Puglia giudica “improprio dal punto di vista tecnico-scientifico” il confronto fatto dall’associazione ambientalista Peacelink sia sui valori sia sull’incremento – indicato del +160% – della concentrazione di benzene nel quartiere Tamburi di Taranto, vicino l’ex Ilva fra due mesi del 2018 e del 2019. In un documento sui “Dati di monitoraggio della qualità dell’aria a Taranto rilevati dalla rete ex Ilva – 2018-2019” e riferito alla pubblicazione da Peacelink di una tabella sugli incrementi di inquinanti rilevati dalla centralina nell’area Cokeria, l’Arpa Puglia precisa che il confronto fra i bimestri gennaio-febbraio del 2018 e del 2019 è “improprio in quanto diversi fattori possono concorrere alla variabilità delle concentrazioni (condizioni meteo diffusive, emissioni, condizioni di esercizio, ecc.), che sono peraltro registrate con frequenza giornaliera”. Un raffronto “ben fondato tecnicamente deve considerare serie storiche significative”, e mettere in relazione una serie di elementi.

Intanto domani si terrà un vertice in prefettura, mentre lunedì tutti convocati dal procuratore della Repubblica, Carlo Maria Capristo.

“Apprendiamo che, contemporaneamente alla chiusura di due scuole e l’interdizione della Salina Grande della città di Taranto, il ministro dell’Ambiente Costa invita a non creare allarmismi su aumento di inquinamento da diossina riportato da alcune associazioni, perché prima si dovrebbero avere dati scientifici e poi prendere eventuali decisioni. Caro ministro Costa, se questo è il suo approccio le chiediamo immediatamente di dimettersi e tornare a fare il carabiniere”. Lo scrivono cittadini, associazioni e movimenti aderenti al ‘Piano Taranto’ in una lettera aperta al ministro dell’Ambiente Sergio Costa. “In un Paese normale – aggiungono – un governo che si presenta come ‘cambiamento’ avrebbe fatto qualsiasi cosa per porre rimedio a tutto ciò, e invece ci troviamo punto e a capo, con garanzie ai nuovi acquirenti per ulteriori quattro anni fino al 2023, con tanto di scudo penale”.

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