La “Formula 1” della vela è a Taranto. I team di otto Paesi (Australia, Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Giappone, Nuova Zelanda, Spagna e Stati Uniti) sono pronti a sfidarsi da oggi (con le prove) e domani e domenica (con le due manche di gara) nella seconda tappa internazionale di SailGP. Si tratta della regata che vede competere catamarani veloci, F50, in grado di raggiungere una velocità di 50 nodi orari (pari a100 chilometri orari), nella rada del Mar Grande di Taranto, per l’occasione interdetto alla navigazione. Domani alle 13 la prima manche di SailGP sarà salutata da un altro evento: le Frecce Tricolori. Partito ad aprile dalle Bermuda, il campionato di SailGP vede Taranto come unica tappa italiana ed una delle poche europee.
Per il vincitore della seconda edizione è in palio un premio da un milione di dollari. Tra i velisti c’è Francesco Bruni, campione mondiale, reduce dalla Coppa America (timoniere di Luna Rossa), ed ora in forza nel team del Giappone per SailGP. “Questi pochi giorni di allenamento – ha detto Bruni questa mattina nella conferenza stampa di presentazione – ci hanno dimostrato cosa é Taranto: acqua piatta, vento forte e medio, condizioni ideali. Vivremo una competizione fantastica, adrenalinica. E se il vento fornirà le condizioni per regatare magnificamente, lo spettacolo sarà meraviglioso. Taranto é ideale per la vela”. Bruni ha poi detto che “stiamo lavorando molto per costruire una squadra italiana per SailGP e ce la stiamo facendo. Sono sicuro che ci saranno buone notizie molto presto”. “Viviamo da oggi – ha detto il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci – giorni intensi di sport e la rada di Mar Grande è un’arena naturale perfetta per questo tipo di sport. Ci sentivamo di raccogliere questa sfida”. “Taranto – ha detto il sindaco – sta tornando ad essere una città importante che attorno alla filiera del mare e all’economia del mare sta ricostruendo il proprio modello. E SailGP ha dentro la sua programmazione una serie di principi molto aderenti a quest’obiettivo”. Paul Goodison, della squadra inglese, vincitrice della prima tappa alle Bermuda, ha dichiarato che si tratta di “una bella sfida. Sono nuovo per F50 essendo subentrato, devo quindi familiarizzare con squadra e padroneggiare la barca, ma cerchiamo di migliorare ogni giorno”.
“Siamo arrivati secondi alle Bermuda ma se giochiamo bene come abbiamo fatto alle Bermuda, possiamo farcela. Dobbiamo vincere all’ultima gara, le regole sono quelle, le conosciamo” ha dichiarato Tom Slingsby dell’equipaggio australiano. Per Nathan Outteridg, del team nipponico, che si è riferito alla collisione tra catamarani avvenuta alle Bermuda, “accadono errori in questa gara, soprattutto quando le barche vanno veloci e ad una distanza ravvicinata. Ma le regole sono cambiate, ci sono penalità in caso di contatto, e bisogna salvaguardare le barche che sono molto costose. È una regata, questa, nella quale dobbiamo spingere le nostre barche se vuoi vincere. Devi spingere ma stare attento e rispettate le regole”. Florian Trittel, della squadra spagnola, ha invece detto che “siamo attenti a tutti i dettagli. Siamo arrivati quarti e siamo fiduciosi e sicuri che a Taranto possiamo fare un buon lavoro. Siamo la squadra più giovane. Penso che possiamo arrivare in finale”. Oggi alle 16 i catamarani veloci attraverseranno in parata il canale navigabile col ponte girevole aperto. Ogni equipaggio è formato da 7 componenti. Molti velisti vengono dalla Coppa America.
Domani, prima della prima manche di gara, esibizione delle Frecce Tricolori dell’Aeronautica Militare sulla rada di Mar Grande. (AGI)
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