STATO DI AGITAZIONE ALLA EX SAN CAMILLO

PROCLAMATO DA UGL SALUTE PER CARENZE D'ORGANICO

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Il Segretario Provinciale della UGL Salute di Taranto, Errica Telmo, dopo diverse comunicazioni e richieste all’Amministratore delegato della Carlo Fiorino Hospital del gruppo Neuromed che non hanno avuto alcun responso positivo, comunica l’avvio dello stato di agitazione.   
Ormai da tempo il segretario UGL Salute denunciava carenza di organico sia infermieristico che Oss all’interno della struttura sita in via Masaccio 12 a Taranto, nota in passato come San Camillo. 
Tutto – dice – nasce nel periodo in cui si è stati coinvolti dal Covid, durante il quale furono accorpati tutti i reparti di chirurgia in un unico piano della struttura, così come quello di medicina e pneumologia in un altro. 
Una struttura che ha accreditato 90 posti letto, con ben 5 piani di degenza che ad oggi, a distanza di anni dalla fine del Covid, è rimasta come se nulla fosse cambiato, con il disagio di ricoverare varie branche chirurgiche nelle stesse stanze, ben lontani da accorgimenti e regole che dividevano la chirurgia di vario tipo, accorpandoli in settori unici per tutti.
Tutto questo a danno del personale infermieristico ed Oss che non riesce più a svolgere con serenità il proprio lavoro nel rispetto dei pazienti ricoverati, portando ai lavoratori uno stress psicofisico che spesso ricade in un vero e proprio barnaud. 
Una struttura sempre più attenta al numero di ingressi dei pazienti che allo stesso malato, dove si fatica a garantirli il minino assistenziale. 
Problematiche che la UGL Salute ha tentato di sottoporre all’attenzione dell’azienda per risolverli gradualmente ma non ritrovando disponibilità e comprensione il che, ci obbligherà a procedere presso gli enti competenti per il rispetto di lavoratori e cittadini.
Non è più accettabile che ci accingiamo al terzo millennio dove nella sanità approda l’intelligenza artificiale mentre nelle aziende che lavorano con soldi pubblici, sfruttano i lavoratori per poter ottenere un baget positivo e un fatturato in crescita. 
La salute dei cittadini e degli operatori sanitari, ha un valore inestimabile sia per la società che per la sanità e il solo fatto di lavorare in strutture private accreditate non autorizza a chi le gestisce, di sottovalutare il malessere e la stanchezza mentale che oggi i professionisti della salute lamentano. 
E non rispondere positivamente ai problemi che sindacalmente si portano all’attenzione dell’azienda, è segno di un evidente disinteressamento nei confronti degli stessi operatori che sono il motore dell’azienda, solo pochi anni fa definiti eroi nazionali.
Per questo abbiamo iniziato il nostro percorso di protesta, col posizionamento delle nostre bandiere sulle strutture del gruppo e procederemo con altre azioni al fine di garantire i diritti dei lavoratori e dei cittadini.

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