SORPRESO MENTRE CEDE DOSI DI “ECSTASY”: ARRESTATO UN VENTENNE

Durante i controlli dei carabinieri nella Movida di Castellaneta Marina

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Durante lo scorso weekend e in particolare nella notte di domenica, nell’ambito dei servizi di prevenzione per il contrasto al narcotraffico, eseguiti dai militari del Comando Provinciale dei Carabinieri di Taranto specialmente nei pressi dei locali notturni e nei luoghi della movida della provincia, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Castellaneta hanno tratto in arresto un 20enne della provincia di Bari, presunto responsabile di “detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti”.

I militari dell’Arma, a seguito di un controllo in un locale di Castellaneta Marina, hanno sorpreso l’arrestato a cedere dello stupefacente a due giovanissimi. Il 20enne, subito perquisito, aveva con sé 50 dosi di MDMA, droga molto pericolosa meglio nota come “ecstasy”. Il giovane aveva, presumibilmente grazie alla vendita di altro stupefacente avvenuta poco prima, indosso anche circa 500 euro in contanti.

Lo stupefacente rinvenuto è stato sottoposto a sequestro ed inviato al Laboratorio Analisi del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Taranto, per il successivo campionamento.

Allo scopo di informare i giovani sugli effetti dannosi causati dall’uso di stupefacenti e consentirgli di poter scegliere e dire “NO” alle droghe, offrendogli gli strumenti necessari, in modo tale da poter prendere con maggiore consapevolezza e responsabilità le loro scelte, si fa presente che l’assunzione di droghe e, in particolare, di ecstasy comporta notevoli rischi, a causa dell’elevata neurotossicità.  A lungo termine, infatti, l’uso di tale sostanza può condurre a varie malattie neuropsichiatriche, nonché a danni epatici. Inoltre, sono stati riscontrati, episodi, spesso fatali, relativi a psicosi paranoide, collasso cardiocircolatorio, emorragia cerebrale ed infarto.

L’arrestato, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, fatta salva la presunzione di innocenza sino a sentenza definitiva, dopo le formalità di rito, è stato condotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.

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