Queste le reazioni dopo la sentenza della Corte Europea di Giustizia sull’ex Ilva: lo stabilimento va stoppato se diventa pericoloso per i cittadini.
ALESSANDRO MARESCOTTI (PEACELINK)
USB
Bene quindi la pronuncia della Corte che parla chiaro, ma il Governo italiano sia finalmente consequenziale, convocando i sindacati e individuando una strada che tenga insieme il rispetto della salute e dell’ambiente da un lato, e dell’occupazione dall’altro.
Francesco Rizzo e Sasha Colautti Esecutivo Confederale Usb
FIOM CGIL
“Quanto emerso dalla sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea non fa altro che confermare quanto più volte denunciato dalla Fiom-Cgil.
La sentenza della Corte di Giustizia Europea conferma che il gestore dell’ex Ilva deve “fornire, nella sua domanda di autorizzazione iniziale, informazioni relative al tipo, all’entità e al potenziale effetto negativo delle emissioni” e che “in caso di violazione deve adottare immediatamente le misure necessarie” a garantire ambiente e salute.
Per mettere in sicurezza cittadini, ambiente e lavoratori è necessario che tutti tornino al lavoro per intervenire sulle manutenzioni ordinarie e straordinarie.
Al contempo il Governo e la gestione commissariale investano le risorse per introdurre le migliori tecnologie disponibili per il processo produttivo e di decarbonizzazione.
E’ ora di farla finita con speculazioni economiche e politiche. La vita, il lavoro e l’ambiente hanno bisogno di risorse e non di parole: il piano industriale e occupazionale di ripartenza deve tener conto della Valutazione d’impatto Sanitario Preventivo collegata alla nuova procedura di Autorizzazione Integrata Ambientale.
E’ il momento che Taranto, i suoi cittadini e i lavoratori abbiano risposte”.
Lo dichiarano in una nota congiunta Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil e Francesco Brigati, segretario generale Fiom-Cgil di Taranto
MICHELE MAZZARANO (PRES. COMM. AMBIENTE REGIONE)
“La Corte di Giustizia Europea ha deciso, con una sentenza storica, che per l’ex Ilva di Taranto, la Valutazione dell’Impatto Sanitario (VIS) deve costituire atto interno ai procedimenti di rilascio o riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA)”. Così il presidente della Commissione Ambiente della Regione Puglia sull’odierna pronuncia.
“La Corte – prosegue Mazzarano- ha deciso anche che, ai fini delle rilascio dell’autorizzazione alla produzione, vanno tenute in considerazione tutte le sostanze tossiche e inquinanti, e non solo alcune di esse.
Inoltre la Corte ha dichiarato che, in caso di pericoli gravi e rilevanti per l’integrità dell’ambiente e della salute umana, l’esercizio dell‘attività della fabbrica deve essere sospeso.
Si tratta di un’indicazione inequivocabile sulla priorità della tutela della salute spesso sacrificata invece sull’altare del profitto.
La Corte di Giustizia Europea ha detto in merito finalmente una parola chiara e definitiva”.
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