SALAMINO: “IL MIO TEATRO TRA PASSATO E FUTURO”
NOSTRA INTERVISTA AL COMMEDIOGRAFO E ATTORE TARANTINO
Aldo Salamino torna a teatro con la sua nuova divertentissima commedia.
E’ tutto pronto per “Volere o volare e… quanne sprusce no’ vale”, con la Compagnia Teatrale Lino Conte. L’appuntamento è fissato per sabato 13 maggio alle ore 21 sul palcoscenico del Teatro Auditorium Tarentum, ma si sta già allestendo una nuova replica. Abbiamo intervistato il talentuoso autore-attore alla vigilia della “prima”.
Volere o volare e quanne sprusce no’ vale! Di cosa si tratta?
“La commedia è ambientata su di un aereo di linea che parte dall’aeroporto San Cataldo di Taranto con destinazione Torino Caselle. A portarla in scena ci penserà la Compagnia Lino Conte, della quale faccio parte, con la regia dello stesso Lino Conte. I protagonisti sono una coppia di passeggeri tarantini, chiamati urgentemente a Torino dalla loro figlia senza conoscere esattamente il motivo di tutta questa fretta. I due, salgono su di un aereo per la prima volta con tutte le complicazioni tragi-comiche del caso. Compagni di viaggio, tre uomini e due donne e tra le quali, un’avvenente hostess, che movimenteranno oltre misura questo breve viaggio incrociando le loro storie personali in un’ambientazione estremamente esilarante. Un inatteso colpo di scena contribuirà a rendere ancor più grottesco il viaggio. Le vicende narrate lasceranno spazio ad un interrogativo: si può perdonare almeno per una volta se si è caduti in errore non volontariamente ma trasportati dalle circostanze, senza gettare alle ortiche sentimenti e rapporti duraturi? Quindi: Quanne sprusce no’ vale? Lo sapremo presto! Stiamo raccogliendo continue prenotazioni per questa commedia tanto da pensare ad un’eventuale replica. Stiamo già compilando una lista di attesa., anzi invito gli spettatori che non riusciranno a vederla sabato 13 maggio a prenotare la prossima data al numero whatsapp 3917475725”.
Come mai questa ambientazione?
“Ho pensato di ambientare questa commedia in un ambito diverso dal solito. Già nel 2017 con: ‘A nave camine e ‘a fave se coce”, inscenata sulla nave “Tarantic” in partenza da Taranto, avevo intrapreso questo filone. Il teatro amatoriale dialettale ha fatto la storia e continua a farla ambientando le commedie o in ambito domestico o in vicoli, piazze della città vecchia e questa scelta ha avuto un immenso valore. I più grandi autori locali, Bino Gargano, Lino Conte ed altri, hanno deliziato e deliziano ancora diverse generazioni con questa tipologia scenica. Io, appartenendo per motivi anagrafici a periodi e vissuti differenti, prediligo percorrere questi filoni inconsueti peraltro già comunque percorsi in passato da maestri quali Mimmo Spazioso, Mimmo Fornaro e Aldo L’imperio, dimenticandone sicuramente molti altri”.
Il suo sodalizio con Lino Conte è armonico e duraturo.
“In occasione di una mostra sui 40 anni di teatro di Lino Conte alla Biblioteca Acclavio, realizzata diversi anni fa e della quale ho curato tutta l’organizzazione, ho potuto toccare con mano la titanica quantità di lavoro generata in ambito artistico dallo stesso Lino Conte nel corso degli anni. Un’attività continua ed intensa, possibile solo grazie alla forza derivante dalla passione e dall’indole combattiva tendente al miglior risultato possibile. L’aver intrapreso con lui tanti anni fa la strada della collaborazione è stato per me fondamentale per accumulare l’ esperienza e la conoscenza che oggi mi ritrovo quale prezioso bagaglio. Di simile abbiamo “ ‘a capa toste”, la refrattarietà alle critiche e alle cattiverie gratuite e strumentali, la capacità di andare avanti sempre e comunque, la sensibilità artistica e il rispetto profondo per il pubblico sovrano. Diversi siamo nel temperamento, io più diretto, freddo e pragmatico, lui più riflessivo, moderato e diplomatico. Uguali siamo nella tensione al risultato”.
Che momento sta vivendo il teatro amatoriale?
“Riconoscendo la grandezza dei maestri del teatro amatoriale locale attuali e del passato, mi pongo e mi sono sempre posto con grande umiltà e rispetto verso questo mondo. Ho avuto la possibilità di conoscere a fondo attraverso le nostre rassegne, facendo parte di diverse giurie e recitando, opere, compagnie e attori apprezzandone di moltissimi la qualità e talora la genialità. Conservo gelosamente copioni di commedie scritte da Lino Conte, Antonio Solito, Pino Antonante, Mimmo Spazioso, Gianfranco Carriglio e di tanti altri ancora, scrigni che conservano luoghi, termini, modi di dire e tradizioni. Purtroppo nascono pochi nuovi autori ed è sempre difficile far avvicinare i giovani al teatro, specialmente a quello dialettale. Restano i problemi legati alla mancanza di nuovi spazi teatrali e di luoghi dove poter provare i lavori. Questa amministrazione ha dimostrato reale attenzione nei confronti della categoria ma dovrebbe mettere a disposizione strutture di propria disponibilità o di disponibilità della Marina Militare e della chiesa che giacciono ormai inutilizzate o peggio ancora, chiuse”.
Cosa vede nel futuro?
“Il mio futuro nel mondo dello spettacolo si delineerà tirando ogni sera le somme di ciò che il giorno mi ha dato o mi ha tolto e facendone la somma algebrica. Citando Gandhi “Il futuro dipende da ciò che facciamo nel presente” e io aggiungo che nel momento che dovessi riscontrare un presente peggiore del passato non esiterò a cambiare radicalmente il suo corso per riappropriarmi del futuro che desidero”.
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