RIFIUTI RADIOATTIVI, SECCO “NO” DAI TRE COMUNI PUGLIESI “CANDIDATI” IN PUGLIA

Altamura, Gravina e Laterza i siti. Il commento del Governatore Michele Emiliano

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Secco il ‘No’ dei sindaci di Gravina in Puglia e Altamura, nel Barese, ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi italiani. Lo scrivono su facebook i primi cittadini Alesio Valente e Rosa Melodia. I due comuni sono, con Laterza in provincia di Taranto, i tre i siti individuati in Puglia e inseriti nella Carta dei siti potenzialmente idonei alla costruzione del Deposito nucleare nazionale.
“Non c’è spazio per trattative o valutazioni. Lo dico subito: la nostra risposta sarà un no secco e fermo” scrive il sindaco di Gravina, Valente, il quale definisce la notizia “una doccia gelata: le istituzioni locali sin qui non erano mai state interpellate”. “Niente e nessuno – continua – può farci cambiare idea rispetto a quella contrarietà già espressa in consiglio comunale nel 2015 e ancora nel 2016 insieme ad altri Comuni.
Poi, in termini ambientali, Gravina e la Murgia hanno già dato: la vocazione di queste nostre aree è agricola e turistica, e non permetteremo che ci trasformino in un cimitero di scorie nucleari. Mai”.
“Non ci lasceremo trascinare con rassegnazione in questa situazione” dice la sindaca Melodia, ricordando che “già il 14 gennaio 2016 i consigli comunali congiunti di Altamura, Poggiorsini, Spinazzola, Irsina, Santeramo in colle, Gravina in Puglia e Matera adottarono con delibera un ordine del giorno in cui si chiedeva alla Regione Puglia e alla Regione Basilicata, al presidente del Consiglio dei Ministri, ai Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico di ‘dichiarare le aree del territorio regionali e dei comuni interessati non disponibili alla localizzazione del deposito nazionale destinato allo smaltimento a titolo definitivo dei rifiuti radioattivi e del Parco tecnologico’”.

Numerose e tutte contrarie alle ipotesi circolate sui tre siti le reazioni del mondo politico e di quello governativo.

“Apprendiamo a ‘cose fatte’ e a distanza di anni dell’inclusione di alcuni comuni pugliesi e lucani tra i siti in cui stoccare residui radioattivi. È ferma e netta la contrarietà della Regione Puglia a questa opzione”.

Lo afferma il governatore Michele Emiliano precisando che “svolgeremo tutti gli approfondimenti tecnici del caso, geologici e ambientali, per motivare anche sotto questo aspetto l’incompatibilità di questa scelta irragionevole che contrasteremo in ogni sede”.

“I nostri sforzi verso un modello di sviluppo improntato sulla tutela dell’ambiente e della salute – prosegue – sono noti a livello internazionale. Non si può imporre, ancora una volta, scelte che rimandano al passato più buio, quello dell’assenza della partecipazione, dell’umiliazione delle comunità, dell’oblio della storia e delle opportunità”.

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