RIAPERTURA UTIN, IL PLAUSO DI MELUCCI E PERRINI

CON L'ARRIVO DEI NUOVI MEDICI

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«La riapertura dell’Unità di Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale “Ss. Annunziata”, grazie all’impegno della Regione Puglia, ai lavori di ristrutturazione disposti dall’Asl e all’arrivo della dottoressa Lucrezia De Cosmo e del professor Federico Schettini, segna il ritorno di un servizio essenziale per la comunità».
Così il sindaco Rinaldo Melucci ha commentato la notizia della riattivazione del servizio, dopo le difficoltà che quest’estate ne avevano provocato la temporanea sospensione. Il primo cittadino ha monitorato per tutte queste settimane l’andamento della situazione, mantenendo un costante canale di interlocuzione con il management dell’Asl.
«Siamo soddisfatti di questo risultato – ha aggiunto il sindaco –, sin dall’inizio siamo stati ovviamente contrari alla sospensione. Le soluzioni individuate consentiranno all’UTIN di esercitare regolarmente le sue funzioni, indispensabili in un ospedale di II livello come il nostro “Ss. Annunziata”, consolidando l’offerta sanitaria della nostra città».

“È un bel giorno: la notizia della riapertura dell’Unità di terapia intensiva neonatale (UTIN) al Santissima Annunziata di Taranto è la notizia che aspettavo, alla quale sento di aver contribuito anch’io, nel mio piccolo, sollecitando (a volte con vere e proprie pressioni sulla Asl e sulla Regione Puglia) perché si trovasse una soluzione alla carenza dei medici che, fin dall’estate 2020, metteva a rischio la continuità del servizio. Per questo ci sembrava assurdo che in oltre un anno non si fosse riuscito a organizzare e potenziare il reparto. L’arrivo di due importanti professori universitari del Policlinico di Bari, Federico Schettini e Nicola Laforgia, ci conforta molto. Si aggiungeranno a un’altra importante dottoressa, Lucrezia De Cosmo, sempre del Policlinico di Bari, ma già staccata a Taranto.

“La speranza è che le eccellenze baresi – che ringraziamo fin d’ora per la preziosa opera che svolgono e svolgeranno a Taranto – possano non solo curare i neonati, ma anche formare una classe medica neonatale tarantina in grado di diventare essa stessa eccellenza”.

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