Sulla vicenda Ilva interviene il segretario aggiunto della FIM CISL TARANTO BRINDISI, Biagio Prisciano
Per il segretario aggiunto della Fim Cisl Taranto Brindisi, serve una fabbrica ecocompatibile con il rifacimento di Afo5 con nuove tecnologie. Bisogna osservare gli accordi già sottoscritti dal 6 settembre 2018 in poi. ArcelorMittal deve rispettare gli impegni, evitando di anteporre tagli occupazionali a progetti di rilancio.
Rispettare l’accordo del 6 settembre 2018. Se il Governo italiano e ArcelorMittal intendono riavviare il dialogo, finalizzato alla salvaguardia degli impianti produttivi, lo facciano pure, ma per noi è fondamentale ritirare procedura ex art. 47 il minimo per riprendere il dialogo e ripartire da quanto sancito al Mise poco più di un anno fa. Accogliamo favorevolmente ogni miglioria dal punto di vista ambientale e sotto il profilo della sicurezza, perché Taranto e i lavoratori hanno bisogno di tranquillità per una fabbrica ecosostenibile e sicura,che sia rispettosa di ambiente e salute.Come Fim, però, non accetteremo alcun esubero,questo deve essere chiaro al Governo ed Arcelor Mittal.Taranto con il suo territorio sta già pagando un prezzo alto in sotto il profilo occupazionale per via di una crisi che da anni ha messo in ginocchio il mondo produttivo e del lavoro. Abbiamo già visto chiudere tante aziende e tante famiglie penare, tenute in vita dagli ammortizzatori sociali. Per questo ribadiamo al Governo nazionale e ad ArcelorMittal la nostra posizione netta: nessun esubero. Il 6 settembre 2018 abbiamo firmato quell’accordo perché c’erano garanzie per tutti, ivi compresi gli attuali 1700 lavoratori in Cigs, attualmente in forza a Ilva in AS, per i quali a fine piano c’è la garanzia di rientrare a lavoro.
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