Nel 2017 gli infortuni sul lavoro in Puglia sono stati oltre 30mila, più di 80 ogni giorno e con un trend in aumento nel 2018. Anche in Puglia, quindi, il primo maggio sarà celebrato nelle diverse iniziative organizzate in tutti i Comuni affrontando i temi della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, scelti quest’anno da Cgil Cisl Uil per la Festa dei Lavoratori. Sono oltre 50 le iniziative pubbliche – comizi, cortei e incontri di approfondimento – che il sindacato confederale ha organizzato in Puglia.
Tra le varie iniziative in programma, a Bari l’appuntamento organizzato da Cgil, Cisl e Uil è alle 9 in piazza, San Pietro dove sarà scoperta una targa in ricordo delle vittime sul lavoro e subito dopo in piazza Odegitria, insieme con il sindaco di Bari e presidente nazionale dell’Anci, Antonio Decaro.
A Cerignola (Foggia), la città dove nacque il sindacalista, politico e antifascista italiano Giuseppe Di Vittorio, il concentramento è previsto alle 9.30 in Piazza Duomo.
A Francavilla Fontana (Brindisi) appuntamento alle ore 10.00 presso il Monumento ai Caduti in Piazza Monumento per la deposizione di una corona in ricordo delle vittime sul lavoro, a seguire dalle ore 10.30 alle 11.30 un incontro pubblico presso la sala del Lampadario, a Palazzo Imperiali.
Ad Andria, alle 9.00, da piazza Giuseppe Di Vittorio partirà un corteo che sfilerà nelle strade principali e si concluderà in piazza Catuma dove gli studenti racconteranno la storia di ‘Peppino’. “A volte – affermano i segretari generali di Cgil Cisl Uil Puglia, Pino Gesmundo, Daniela Fumarola e Franco Busto – ci ritroviamo di fronte a una premeditata disattenzione rispetto alla tutela della salute e della sicurezza che, pertanto, va perseguita e punita con più rigore. Questo Primo Maggio dovrà quindi essere l’occasione per porre il tema al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica e per chiedere che diventi una priorità del prossimo Governo nazionale e delle istituzioni locali”.
Qui di seguito, il messaggio di Antonio Castellucci – Segretario generale della Cisl di Taranto e Brindisi.
La salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro è il tema del 1° Maggio 2018, Festa dei Lavoratori, che Cgil Cisl Uil nazionali hanno deciso di evidenziare a 10 anni dal D. Lgs n.81/2008, lanciando un segnale forte alla politica, alle imprese, alle istituzioni centrali e periferiche, alla scuola e al sistema pubblico di controllo, perché sia recuperato il principio intangibile della centralità e del benessere fisico, mentale e sociale della persona nel sistema produttivo del Paese.
La rilevanza del tema è correlata tanto alla drammaticità dei dati su infortuni e malattie professionali quanto, soprattutto, all’assenza di una strategia nazionale forte di prevenzione, così come richiederebbe l’attività di migliaia di aziende non sempre in regola.
Le cronache continuano a riportare notizie di infortuni mortali sul lavoro, nonostante l’ingente volume di interventi che la legislazione e le Parti sociali realizzano, finalizzati ad elevare la qualità etica ed operativa delle Aziende, a moltiplicare l’attività di controllo degli Enti preposti, degli Enti paritetici e quella delle Forze dell’Ordine e, al contempo, a formare le lavoratrici e i lavoratori.
Certo, passi avanti ne sono stati fatti ma sono ancora tante, troppe le vittime di incidenti sul lavoro occultati, dimenticati, a causa del lavoro nero ed irregolare, così come tante, troppe sono le persone sfruttate, segnatamente nei cantieri edili, nel commercio e nell’agricoltura ma come in tutti gli altri comparti produttivi, persino nei servizi domestici.
Qualche decennio fa la legislazione in materia si occupava soprattutto di mettere in regola le macchine per la produzione e di riflesso si considerava tutelata anche la salute e sicurezza degli addetti.
Fu necessaria la Direttiva Europea n. 391/89 perché in Italia si approdasse alla L. n. 626/94 e per la prima volta si parlò di organizzazione e gestione dei processi produttivi, quindi di risorse umane prima ancora che di macchine.
Ma, probabilmente, ciò che ne è conseguito non è stato del tutto sufficiente.
Nel 2017 (Fonte: Inail) sono stati 4.361 nel territorio di Taranto e 2.951 nel territorio di Brindisi le denunce di infortunio sul lavoro (30.395 in Puglia), con picchi regionali nei settori delle costruzioni (1.478), del commercio (1.574), del trasporto (1.401), sanità e assistenza sociale (2.203).
Nello stesso anno le denunce di infortunio con esito mortale sono state a Brindisi 6, a Taranto 7, in Puglia 67 (1.029 in Italia) di cui 48 durante l’orario di lavoro e 19 in itinere, con un picco, ben 5, nel settore delle costruzioni.
Per quanto riguarda le malattie professionali nel 2017 le domande presentate sono state 399 a Brindisi, a Taranto 975, in Puglia 3.159 (in Italia 58.129) con picco nel settore industria e servizi (2.161).
E se nei primi tre mesi di quest’anno gli incidenti mortali sul lavoro denunciati all’Inail, sono stati l’11,6% in più rispetto allo stesso periodo del 2017 e l’aumento ha riguardato esclusivamente gli incidenti in itinere, ovvero quelli che avvengono nel tragitto tra casa e lavoro, i dati pugliesi relativi alle denunce di infortunio parlano di 2.229 casi solo a gennaio 2018 (+4% rispetto a gennaio 2017).
In particolare, Taranto supera sempre a gennaio i 250 infortuni (+4,8% rispetto all’anno prima), mentre Brindisi supera i 200 (-0,5%).
I dati relativi alle malattie professionali, nella nostra Regione, salgono a gennaio 2018 del 36,5% rispetto a gennaio 2017 e per l’81% riguardano il genere maschile (patologie: colonna vertebrale, ipoacusie da rumore, tumori).
Negli ultimi anni, la Puglia ha dimostrato particolare sensibilità verso questi temi, in particolar modo attraverso l’Inail.
Ricordiamo, anche, che proprio la Cisl di Puglia è stata artefice, con una raccolta firme, della stesura della L.r. n. 8/2014, che ha implementato di ulteriori contenuti anche il panorama legislativo nazionale, corroborandolo di caratteristiche del nostro territorio regionale.
Quest’anno anche l’ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro) ha promosso in occasione del 28 aprile 2018, dichiarata la Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, una campagna d’informazione e prevenzione finalizzata al miglioramento delle condizioni di sicurezza e di salute dei giovani lavoratori e della lotta al lavoro minorile.
Tornando alla realtà del nostro Paese; il drammatico aumento degli infortuni mortali nel 2018 segnala l’edilizia quale settore più a rischio, con il 20% delle vittime la cui prima causa di morte è la caduta dall’alto.
Ebbene, non solo aumento di controlli ed ispezioni, in sinergia con il personale degli Enti paritetici ma anche accesso più facile al pensionamento anticipato, contrasto al lavoro nero, lotta al dumping contrattuale, introduzione di norme che escludano dal mercato le aziende irregolari e maggiore attenzione agli obblighi formativi, costituiscono un insieme delle rivendicazioni cui come Cisl Taranto Brindisi daremo continuità.
Rivendicazioni il cui minimo comune denominatore è la costruzione ancora più marcata della cultura della sicurezza sul lavoro e della prevenzione.
Cultura che assuma e faccia propri fin dai primi banchi di scuola la dignità del lavoro e della persona; prevenzione sostenuta da analisi e miglioramento delle conoscenze relative alle condizioni di lavoro seguita da un comportamento “sicuro”, adottando tutte le misure di tutela previste dal piano di sicurezza dei cantieri, sia di prevenzione appunto che di protezione.
1°Maggio 2018 significa anche che senza il lavoro e i relativi diritti non possono esistere equità e giustizia.
Giovani e ragazzi sono oggi le prime vittime di un’assenza di prospettive occupazionali e con loro abbiamo il dovere di confrontarci, operando perché siano messi nelle giuste condizioni di non scappar via da questi territori e perché qui rimangano per rilanciare questa nostra parte di Paese.
Esprimiamo, al contempo, grande solidarietà e sostegno a chi ha perso il lavoro, pensando a tutte le vertenze in atto sia a Taranto che a Brindisi.
La Cisl a tutti i livelli e con tutte le sue Federazioni, continuerà a lottare ed a mobilitarsi negli esclusivi interessi generali di donne, uomini, lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati, giovani e immigrati, affrontando quotidianamente questi temi, per la maggiore dignità delle persone, per il rilancio economico-sociale e lo sviluppo delle nostre comunità.
Antonio Castellucci
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