POR PUGLIA: CGIL, CISL E UIL CHIEDONO UN VIDEO INCONTRO ALLA REGIONE

Interpellano assessore allo Sviluppo Economico e consiglieri regionali

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CGIL CISL UIL di Taranto hanno appreso, recentemente, attraverso notizie diffuse a mezzo stampa, che la Regione Puglia starebbe procedendo alla rimodulazione delle risorse regionali del “POR PUGLIA 2014 – 2020 – Fondi di Sviluppo e Coesione – Patto per la Puglia” per destinarle al sostegno delle imprese al fine di favorirne il rilancio economico e produttivo conseguente all’emergenza epidemiologica (COVID 19)  in atto.

premesso che

In tali misure, sono contemplate le seguenti opere, tutte di alto valore strategico per il territorio ionico:

 

  • Strada di scorrimento veloce Taranto – Avetrana II e III tratta
  • Terzo lotto della c.d. Tangenziale Sud di Taranto
  • Nuova Stazione Ferroviaria di Nasisi

                                                         rilevano che

In data 11 gennaio scorso,  sono state convocate dall’Assessore Regionale ai Trasporti, Avv. Giovanni Giannini, per essere sensibilizzate sulla situazione di stallo in cui versava l’iter progettuale per la realizzazione del collegamento stradale veloce della strada Taranto – Avetrana (c.d. Regionale 8). Tale intervento fu approvato dalla Provincia di Taranto con Deliberazione n.189 del 26 luglio 1988.

Il successivo 14 gennaio, le stesse, hanno chiesto un apposito incontro al Presidente della Provincia di Taranto,  Avv. Giovanni Gugliotti, che si è svolto in due giornate (il 31 gennaio e il 5 febbraio) anche alla presenza del Direttore Generale del medesimo Ente, dott. Antonio Toritto, e del Direttore Tecnico, Ing. Raffaele Marinotti, al fine di effettuare i dovuti  approfondimenti di natura tecnico – giuridica.

A conclusione degli incontri, il Presidente Gugliotti ha  fornito l’assicurazione di aver depositato in data 28 gennaio 2020, presso l’Ufficio VIA dell’Assessorato Regionale ai Trasporti, il progetto integrale della predetta opera viaria. In quella sede è stato precisato che l’iter progettuale avrebbe previsto un arco temporale di 200 giorni per il rilascio dell’autorizzazione,  naturalmente propedeutica all’esperimento della procedura di gara ed alla conseguente aggiudicazione delle opere. Stimando i tempi tecnici necessari, è stato  ipotizzato che i lavori potranno essere appaltati a partire dal gennaio 2022.

 

  considerato che

La Provincia di Taranto,  con propria nota prot. n.10666 del 09.04.2020, ha ampiamente argomentato le motivazioni che confliggono con la decisione che la Regione starebbe assumendo. Questa, qualora finalizzata,  determinerebbe un forte effetto depressivo sulle politiche di sviluppo che il territorio ha in corso di esecuzione, che, per converso,  richiederebbero un’accelerazione nella realizzazione.

Le opere infrastrutturali rivestono un alto valore strategico per il territorio sia perché destinate a sostenere l’incremento dei flussi turistici dell’intera area orientale della Provincia di Taranto, decongestionando l’unica arteria esistente (strada Litoranea), che a velocizzare i traffici commerciali.

Tali opere sono già state eseguite, sia pur parzialmente,  ed attendono, ora, di essere completate.

Taranto e il suo territorio fino a qualche settimana fa, meritavano attenzione straordinaria dell’intero Paese. E per questo  si manifestava  la volontà di rilanciare il turismo, l’agricoltura, il commercio, insomma lo sviluppo locale con la realizzazione anche di infrastrutture. Sarebbe davvero strano se si decidessero  scelte frenanti che riguardano opere strategiche, peraltro già in essere,  come la Taranto – Avetrana.

Gli Enti locali territoriali competenti ricordiamo che, hanno emanato atti concludenti che costituiscono un vincolo giuridicamente rilevante  finalizzando le risorse finanziarie.

Gli interventi, al contrario, abbisognerebbero di essere accelerati nell’esecuzione anche nell’ottica dell’apertura di cantieri che già dispongono di una dote finanziaria importante (ben oltre duecento milioni di euro) e che sono suscettibili di riverberare effetti occupazionali importanti in un  territorio affetto da una crisi endemica.

Per le motivazioni innanzi esposte,

chiedono

un incontro monotematico al fine di poter ulteriormente esplicitare la propria posizione in merito alle questioni trattate, auspicando che gli interventi in riprogrammazione non abbiano a riferirsi alle opere infrastrutturali in premessa trattate.

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