“PLUTO”, SUCCESSO AL FANTAFESTIVAL

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Dopo essere stato candidato in diversi festival nazionali ed internazionali dei film di fantascienza e del fantastico, come il prestigioso “Trieste Science+Fiction Festival” la più importante mostra cinematografica nazionale dove è stato proiettato in anteprima mondiale, “Pluto ”, il cortometraggio scritto a quattro mani dal regista Ivan Saudelli e dallo sceneggiatore Umberto Malagrinò, ha vinto a giugno il premio “Silverbat” alla 42ª edizione del FantaFestival, la mostra italiana del fantastico più longeva sul territorio nazionale, per la sezione cortometraggi.
“Pluto” è l’espressione del dualismo, perché riesce a far convivere nello stesso lavoro due realtà totalmente diverse, si passa infatti da Viktor ( Gianmarco Tognazzi) immerso nel suo mondo iper-tecnologico, dove l’astratto definisce i suoi contorni, dove ogni cosa è pura ingegneria futuristica; al protagonista Igor ( Silvio Gullì ) che è costretto a vivere di stenti in una roulotte sul mare, dopo aver perso la sua famiglia ed aver rinunciato ai suoi sogni giovanili pur di sopravvivere, per amore di sua moglie Daria ( Deborah De Tommaso).
Il lavoro di Saudelli è un ponte tra la fantascienza in tutti i suoi aspetti più salienti, così precisi e ricchi di dettagli, pareggiabile ai lavori dei grandi registi d’oltreoceano e la nostra territorialità, sottolineata dalla costante presenza del mare e della natura, dove si snodano e si evolvono le scene di Igor.
Evidente, anche, il contrasto tra le cupe immagini della città che appare rassegnata al suo destino dispotico e la notte stellata, l’alba nascente sul mare, che con il suo brillio regala ancora qualche speranza di salvezza.
La dualità di “Pluto” studiata nel dettaglio dal regista Saudelli si manifesta, anche, nella scelta dell’intero staff che ha lavorato al cortometraggio basta pensare ai talentuosi professionisti che hanno reso possibile la realizzazione di Pluto, provenienti dal sud Italia, ma proiettati nel mondo cinematrografico italiano come l’attore Claudio Spadaro, ma anche lo scenografo Vito Zito, la costumista Lilian Indraccolo e il compositore delle musiche originali Mirko Maria Matera.

La produzione è della casa cinematografica tarantina Clickom srl, mentre la distribuzione è stata affidata alla pugliese Premiere Film.

Pluto si inserisce all’interno “trilogia della forma” di Saudelli, cui protagonista è Silvio, interpretato dall’attore Silvio Gullì, che dovrà affrontare un viaggio senza ritorno per volere di Viktor, Gianmarco Tognazzi, ricco ed eccentrico magnate della tecnologia e della sicurezza mondiale. La cornice lascia poco spazio alle interpretazioni, è grigia, cupa, piovosa, rende molto l’idea di un futuro freddo, quasi angosciante, nel quale gli uomini hanno poco controllo sulla propria vita.
Il viaggio che dovrà affrontare il protagonista è il viaggio che lo stesso Saudelli pone a se stesso, in un continuo susseguirsi di maestria cinematrografica e preoccupazione per il futuro, rimanendo sempre fedele, però, al principale filo rosso che lega ognuno di noi, l’amore per la propria famiglia.

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