Piano Scuola “@ula 3.0”, edilizia scolastica e ripartenza delle lezioni a settembre sono i tre temi sui quali, a distanza di poche settimane sono tornati a confrontarsi il sindaco Rinaldo Melucci, gli assessori alla Pubblica Istruzione Francesca Portacci e ai Lavori Pubblici Ubaldo Occhinegro, il dirigente dell’ambito territoriale dell’Ufficio Scolastico Regionale Mario Trifiletti e tutti i dirigenti scolastici degli istituti di competenza comunale.
A poco più di due mesi dalla annunciata riapertura delle scuole pugliesi, l’amministrazione comunale ha fatto il punto con gli addetti ai lavori per garantire il riavvio delle lezioni a Taranto nella massima sicurezza, nel rispetto delle recenti linee guida ministeriali sul Covid-19.
Gli uffici comunali hanno avviato da alcune settimane una ricognizione presso molti plessi, per una verifica generale delle esigenze e per capire insieme ai responsabili tecnici dei singoli istituti quali interventi effettuare nell’immediato. Il tutto nella prospettiva di trasformare un’emergenza in un’opportunità di grande ricqualificazione, che manca da decenni al nostro sistema scolastico.
«I nostri uffici si sono attivati velocemente e potremmo accedere ad un fondo nazionale da 800mila euro – ha spiegato il primo cittadino ionico – da utilizzare per la messa in sicurezza dei circa 60 plessi di nostra competenza. Devo ringraziare ogni dirigente scolastico, perché in una sfida assolutamente inedita, stanno collaborando con grande capacità e pazienza per mettere collaboratori, famiglie e alunni in condizione di non subire ulteriori disagi a settembre. Presto insieme a loro insedieremo una vera e propria cabina di regia dedicata al monitoraggio delle questioni relative alla didattica, all’implementazione dei servizi correlati all’attività scolastica, alla programmazione degli interventi di riqualificazione profonda ed efficientamento degli edifici scolastici, nonché alla riorganizzazione utile alla ripartenza delle lezioni ai sensi delle norme anti-Covid».
Diverse le ipotesi allo studio al momento, che meriteranno una certa flessibilità nei confronti delle tante situazioni specifiche rilevate presso i numerosi plessi cittadini. Di certo, nel verso di garantire le necessarie distanze in aula, l’Amministrazione comunale ha offerto disponibilità a considerare il differimento, ovvero la revisione, anche del proprio piano di dimensionamento scolastico.
Rispetto agli interventi più corposi e che richiederanno naturalmente un tempo maggiore, invece, in funzione dei sopralluoghi effettuati è stata predisposta una stima che sfiora i 40 milioni di euro per la riqualificazione, e a volte la completa ricostruzione, relativa all’intero parco immobili.
«Non sono risorse completamente e immediatamente disponibili – ha aggiunto il sindaco Melucci -, ma abbiamo già proposto al Governo di introdurre alcune misure nell’ottica di un Decreto Legge per Taranto. Nel frattempo, va avanti il progetto di “finanziamento tramite terzi” per la riqualificazione e gestione degli impianti energetici di tutti i plessi di nostra competenza. Insomma, i bambini di Taranto sono il nostro futuro e meritano tutti gli sforzi possibili, non ci sono priorità amministrative e finanziarie superiori a questa, se vogliamo diventare una città migliore».
Al Piano Scuola “@ula 3.0”, invece, mancano solo dettagli per la definizione del testo di una articolata convenzione tra Comune di Taranto e dirigenti, che consentirà di fornire tutte le aule di arredi, connessione wifi ed apparecchiature tecnologiche utili per le attività didattiche di nuova generazione ed eventualmente per agevolare la didattica a distanza.
«È una delle misure più importanti che abbiamo previsto per la “fase 2” con la delibera di giunta n. 108/2020 dello scorso mese di maggio – ha concluso il sindaco Melucci -, il Covid non è ancora un ricordo purtroppo, occorre farsi trovare pronti e accrescere l’eccellenza della nostra scuola, perché questa generazione di bambini non veda compromessi i propri diritti, la propria formazione e la propria prospettiva. Con un ulteriore mutuo da 1 milione di euro vogliamo, perciò, lavorare di anticipo, vogliamo essere riferimento e adottare buone prassi alle quali prevedibilmente tutta Italia guarderà con interesse».
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