Omicidio. E’ l’accusa con la quale è stato fermato ieri – 12-3-2018 – un giovane muratore di 27 ani, Cosimo Casone, dopo il ritrovamento, nella tarda mattinata, del corpo senza vita di un uomo di 83 anni, Mario D’Amato, nella sua abitazione al quarto piano di via Diego Peluso 40, a due passi da via Dante. Secondo le prime ricostruzioni l’anziano sarebbe stato strangolato: sul posto si è reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco. Per entrare, infatti, è divenuto necessario sfondare la porta chiusa a chiave. Intervenuto anche il magistrato di turno presso il Tribunale, la dottoressa Giovanna Cannarile. Accertamenti medico-legali da parte del dottor Marcello Chironi.
In caserma, nella serata, la ricostruzione del folle gesto con l’interrogatorio di Cosimo Casone. Alla base del dr litigio sfociato in omicidio un prestito di 50 euro che l’anziano – dopo l’ennesima richiesta – non avrebbe concesso al muratore, che a sua volta avrebbe invece parlato di un prestito che lui avrebbe dovuto concedere. Il giovane, reo confesso, avrebbe parlato di una sua reazione dopo essere stato colpito con un bastone dall’anziano. Comunque sia, alla fine il litigio si è trasformato in delitto. E adesso il caso passa all’esame della magistratura per i previsti iter processuali, a partire dall’udienza di convalida del fermo.
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