“NOI CON L’ITALIA” E LA VICENDA KYMA AMBIENTE: “UN FALLIMENTO”

Nota del coordinatore cittadino, Pierfilippo Marcoleoni

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Qui di seguito una nota di Pierfilippo Marcoleoni,

Pierfilippo Marcoleoni
coordinatore cittadino “Noi con l’Italia”.
La pessima politica finisce, purtroppo, con il determinare effetti dannosi per le popolazioni (non) amministrate. Per le comunità di riferimento. Per i lavoratori abbandonati al proprio destino. Proprio come quelli di Kyma Ambiente che, da ieri, manifestano contro lo stato d’incertezza nel quale sono stati consegnati da un’azienda allo sbando e con falle di bilancio da procedura fallimentare.
Come responsabile politico esprimo solidarietà a quei lavoratori – alle loro famiglie – e ai rappresentanti sindacali impegnati nell’ennesima vertenza aziendale della nostra martoriata città. La mia vicinanza e, in egual misura, quella dell’intero gruppo politico che rappresento. Ripetiamo, lo faremo sino alla noia, un concetto ovvio quanto sacrosanto. Non possono ricadere sugli altri le nostre colpe. Non si può privare un lavoratore dei suoi diritti economici, minacciarne il futuro senza colpo ferire, perché quanti sono deputati a gestire, a decidere le scelte strategiche di un’azienda, a maggior ragione poi se si tratta di un’azienda pubblica, mancano il proprio appuntamento con la responsabilità. E con la competenza. Kyma Ambiente, il suo Consiglio di Amministrazione, il sindaco Melucci, l’assessore Viggiano, sono i massimi – e unici – responsabili di questo stato di cose. Meriterebbero di andare a casa solo per questo, senza dover elencare tutti gli altri fallimenti ascrivibili ad una prassi amministrativa
lacunosa e parecchio approssimativa.
La politica è arte nobile e seria. Non può essere esercitata da chiunque. Da chi, pur di conservare il suo potere e quello dei suoi amici di partito e coalizione, compromette – e comprime – il diritto al lavoro. Sancito nella nostra Costituzione, ma sovente dimenticato. Si salvino i posti di lavoro con un nuovo Piano industriale, con strategie finanziare serie, che non siano bocciate dai collegi dei revisori, e si chiuda questa triste pagina. Per farlo serve, come primo atto, mandare a casa il presidente Mancarelli e il suo cerchio magico…

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