«Ho letto con attenzione, sulla Gazzetta del Mezzogiorno, le argomentazioni dell’Ammiraglio Biraghi a sostegno dell’ipotesi di tenere a Genova la portaerei Garibaldi, una volta dismessa, per realizzarvi un museo sulla base del progetto redatto dal Centro SEACS “G. Bono”. Le trovo, tuttavia, deboli per riuscire a contrastare le nostre. Non c’è motivo per il quale la nave non debba restare nella sua sede storica che è Taranto da 40 anni».
Risponde così il Presidente della Camera di commercio di Taranto, Vincenzo Cesareo, alle affermazioni rilasciate nei giorni scorsi alla Gazzetta del Mezzogiorno dal vice Presidente del Centro Bono, Amm. Biraghi.
«Non rivendichiamo alcuna primogenitura, sappiamo che lo studio del Centro è il primo ad essere formalmente presentato. Se a Taranto, in passato, la Marina avesse ricevuto progettazioni, certamente le avrebbe rese note e avrebbe dato corso. Certo un’idea progettuale esiste ed è anche particolarmente pregevole. Ma il punto non è questo: Taranto è impegnata in una radicale rigenerazione dei suoi spazi pubblici, con finalità culturali e turistiche, attraverso l’attuazione di una vision che include anche il riutilizzo di Nave Garibaldi, integrandola nell’ambito delle azioni previste per i Giochi del Mediterraneo 2026. È in questo contesto che noi siamo certi di poter assicurare un ampio sostegno pubblico – privato anche in termini economico – finanziari. A Genova, invece, se venisse meno Fincantieri – sottolinea il Presidente – chi garantirebbe la realizzazione?»
«C’è una storia millenaria a favore di Taranto come centro della marittimità italiana e città strategica al servizio della Marina Militare che oggi, nello scegliere – lo dico con grande rispetto – deve tener conto del sacrificio prestato nel corso dei secoli. E non dimentichiamo che le lamiere di Nave Garibaldi, così come quelle di Nave Trieste arrivano dal nostro stabilimento siderurgico».
«C’è lo sviluppo crescente del traffico crocieristico, oltre che un’attenzione particolare al ruolo, anche geopolitico di Taranto nel Mar Mediterraneo. Ci sono imprenditori ed Istituzioni concordi. Avevo scritto all’Amm. Biraghi per discuterne ma non ho avuto risposta. Me ne dispiace e auspico che non vi siano preclusioni da parte della Marina Militare – conclude Cesareo -, poiché non mi pare siano state assunte decisioni definitive: la partita è ancora aperta e noi la giocheremo fino in fondo».
Comments are closed.