A conclusione di un’ampia indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Bari, dalle prime ore di questa mattina i Carabinieri del comando provinciale del capoluogo pugliese hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 56 indagati, ritenuti appartenenti a un sodalizio criminale di tipo mafioso-camorristico operante nella città metropolitana e nella provincia barese, dedito per lo più al traffico di sostanze stupefacenti con modalità mafiose.
Nel corso dell’attività investigativa, dal 2017 al 2020, sono già stati sequestrati circa 80 chilogrammi di hashish, 7 chilogrammi di cocaina e 2 chilogrammi di marijuana.
Inoltre sono state arrestate numerose persone tra acquirenti e corrieri ed individuati diversi luoghi di stoccaggio del narcotraffico. Gli arresti sono in corso contestualmente in diverse località di Puglia, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia ed Abruzzo.
L’inchiesta ha anche documentato che durante il lockdown Covid le squadra di narcotrafficanti e pusher, per non destare sospetti e riuscire a circolare liberamente, si travestivano da imbianchini e operatori sanitari del 118.
Nel lungo elenco dei presunti componenti di questa “società della guerra” specializzata nel narcotraffico, tornano i nomi del boss Eugenio e Giovanni Palermiti, Michele e Nicola Parisi, fratelli del capo clan Savinuccio, Filippo Mineccia e il “pentito” Domenico Milella, all’epoca braccio destro del boss Palermiti e a capo del narcotraffico.
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