Confartigianato Taranto chiede alle autorità di vigilanza i controlli e le multe per gli utenti che installano condizionatori senza certificazione ma anche per i venditori degli apparecchi che non si attengono alle disposizioni di legge.
Le imprese regolari, quelle che oltre a tutte le tasse, imposte e contributivi vari, fanno investimenti per sostenere annualmente anche i costi per ottenere e mantenere i requisiti imposti dalle norme ambientali e professionali come gli F-GAS (gas fluorurati) ed i FER (gli impianti a Fonte di Energie Rinnovabili), sono stanche e deluse nel vedersi giornalmente sottrarre il lavoro dalla sleale concorrenza degli abusivi e da chi non è in regola. Ad installare e fare manutenzione di condizionatori, specie in questo periodo di caldo, troviamo davvero un po di tutto. Armati di borsa degli attezzi ci sono pure dopolavoristi, percettori di sostegni economici pubblici, pensionati, tutti insieme appassionatamente in pista in un mercato che pare esente da controlli.
D’altronde – afferma il Segretario provinciale di Confartigianato Fabio Paolillo – le norme parlano chiaro: il D.Lgs n. 1632019 disciplina le sanzioni per la violazione delle disposizioni di cui al regolamento (UE) n. 517/2014 sui gas fluorurati a effetto serra. L’installazione dei condizionatori, anche quelli domestici, può essere effettuata solo e soltanto da imprese specializzate e munite di certificazione F-GAS regolarmente conseguita, con i loro tecnici in possesso del patentino F-GAS, al fine di prevenire eventuali dispersioni di gas e salvaguardare la salute dell’uomo e dell’ambiente circostante.
Di cosa parliamo? Di sanzioni amministrative e pecuniarie che variano da 7.000 a 100mila euro sia per l’installatore non certificato che per il cliente finale se si avvale di persone non certificate per l’installazione o recupero dei gas durante le fasi di installazione, manutenzione e smaltimento. Il negozio che fornisce apparecchiature non ermeticamente sigillate contenenti gas fluorurati a effetto serra agli utilizzatori finali, senza acquisire la dichiarazione dell’acquirente recante l’impegno a far installare l’apparecchiatura ad un’impresa certificata, è punito con sanzione amministrativa pecuniaria da 1.000 a 50.000 euro.
Le norme prevedono, infatti, per i commercianti (venditori e distributori) il divieto assoluto di vendere ai clienti un condizionatore domestico già carico di gas, se il potenziale acquirente non
si impegna a far installare i generatori acquistati da imprese certificate FGAS, firmando un’apposita dichiarazione rilasciata dal Ministero dell’Ambiente.
Quindi bisogna solo avere l’accortezza di rivolgersi prima ad un’impresa di installazione ed assistenza condizionatori competente in materia, e cioè in possesso dei seguenti requisiti previsti per legge:
– essere regolare impresa iscritta alla Camera di commercio ed in possesso della LETTERA C (Impianti di riscaldamento, di climatizzazione, di condizionamento e di refrigerazione) come da DM 37/08;
– essere in possesso della vigente certificazione F-GAS.
Solo i tecnici con regolare patentino F-GAS possono acquistare il gas refrigerante e sono autorizzati ad effettuare la ricarica gas al condizionatore.
Ora tutto questa sistema fatto di certificazioni delle aziende e patentino per il personale, di procedure dalla vendita all’installazione e manutenzione degli apparecchi e del gas che devono essere registrate e comunicate alla banca dati, il relativo sistema sanzionatorio adottato, non sembra però funzionare molto, perché andrebbe vigilato.
L’attività di vigilanza e accertamento in relazione alle sanzioni amministrative è esercitata, nell’ambito delle rispettive competenze, dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, che si avvale del Comando Carabinieri per la tutela dell’ambiente (CCTA), dell’ISPRA, dell’ARPA, nonché dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli secondo le procedure concordate con l’autorità nazionale competente. Quindi è tutto chiaro, bisogna solo procedere con i controlli.
Insomma, rivolgersi a personale specializzato in possesso di patentino per l’installazione, e successivamente per la manutenzione, di uno o più condizionatori domestici in questo caso può giovare a tutti.
Un tecnico competente e autorizzato svolgerà con molte probabilità un lavoro certosino ed a norma di legge, a tutela del proprio cliente e del pianeta. In più vi è anche un discorso di sicurezza per le persone e le cose, meglio che si sappia, in quanto il gas dei condizionatori R32 è infiammabile.
Ora l’attività di Confartigianato prosegue, non finisce qui. Sentiremo nei prossimi giorni il Prefetto di Taranto e vigiliremo, a nostra volta, sull’attività di controllo, perche le imprese regolari, che nella provincia ionica sono complessivamente oltre un migliaio nell’intera filiera di settore, meritano attenzione e rispetto.
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