Dopo una delicata operazione condotta dal 16 al 19 aprile 2018 a pochi metri dalle case del lungomare Regina Margherita di Brindisi, i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare, distaccati presso il Nucleo S.D.A.I. di Taranto (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi), hanno rinvenuto e distrutto 213 pericolosi ordigni esplosivi della seconda guerra mondiale.
Durante le operazioni subacquee di ricerca di residuati bellici condotte da una ditta specializzata in tale settore, propedeutiche alle future attività di consolidamento della banchina Centrale del porto, sono stati segnalati 80 manufatti esplosivi per i quali ne è stata comunicata la posizione alla locale Capitaneria di Porto che, dopo avere interdetto al transito la zona, ha informato del pericolo la Prefettura di Brindisi che ha disposto e coordinato l’intervento di bonifica d’urgenza del Gruppo Operativo Subacquei (GOS) della Marina Militare.
Al termine dell’operazione, il comandante del Nucleo S.D.A.I. di Taranto, Tenente di Vascello TV Mirko Leonzio, ha dichiarato: “Siamo tornati a Brindisi dopo 3 mesi dal nostro ultimo intervento, per identificare gli 80 oggetti segnalati dalla ditta che ha l’incarico di ricercare eventuali ordigni esplosivi nella zona della banchina Centrale del lungomare Regina Margherita. Attuando le nostre procedure di ricerca abbiamo rinvenuto 27 granate di medio e grosso calibro, 181 colpi di medio calibro e 5 bombe da mortaio, per un totale di 213 ordigni esplosivi che giacevano, da 70 anni, a pochi metri di distanza dal lungomare Regina Margherita, uno dei luoghi più belli della città. Rimossi gli ordigni li abbiamo rimorchiati a distanza fino a raggiungere una zona in alto mare individuata dall’Autorità Marittima dove, attraverso tre brillamenti distinti per ridurre al massimo l’impatto ambientale, li abbiamo distrutti secondo le consolidate tecniche tese a preservare l’ecosistema marino”.
Questo intervento rappresenta una delle tante attività che i Reparti Subacquei della Marina conducono a salvaguardia della pubblica incolumità anche nelle acque interne, come ribadito dal Decreto del Ministero della Difesa del 28 febbraio 2017, svolgendo operazioni subacquee ad alto rischio volte a ripristinare le condizioni di sicurezza della balneabilità e della navigazione.
Lo scorso anno i Palombari della Marina Militare hanno recuperato e bonificato un totale di 22.000 ordigni esplosivi di origine bellica, mentre dal 1 gennaio 2018 sono già 3.245 i manufatti esplosivirinvenuti e neutralizzati nei mari, fiumi e laghi italiani, senza contare i 10.068 proiettili di calibro inferiore ai 12,7 mm.
Con una storia di 169 anni alle spalle, i Palombari rappresentano l’eccellenza nazionale nell’ambito delle attività subacquee essendo in grado di condurre immersioni lavorative fino a 1.500 metri di profondità ed in qualsiasi scenario operativo, nell’ambito dei propri compiti d’istituto (soccorso agli equipaggi dei sommergibili in difficoltà e la neutralizzazione degli ordigni esplosivi rinvenuti in contesti marittimi) ed a favore della collettività.
Per queste peculiarità gli operatori subacquei delle altre Forze Armate e Corpi Armati dello Stato possono essere formarti esclusivamente dal Gruppo Scuole di Comsubin che, attraverso dedicati percorsi formativi, li abilita a condurre immersioni in basso fondale secondo le rispettive competenze.
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