LUTTO NEL GIORNALISMO TARANTINO: E’ MORTO SANDRO PETRONE

Si è spento a seguito di una grave malattia

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E’ morto Sandro Petrone, giornalista di storica famiglia tarantina (il papà si trasferì a Napoli), storico conduttore del tg2. A quanto si apprende il noto giornalista si è spento a causa di una grave malattia che tre anni fa lo aveva costretto ad andare in pensione. Petrone si era dedicato così a fare il musicista, una delle sue più grandi passioni. L’inviato di guerra e noto volto del Tg2 era stato nei principali teatri di guerra, dal Medioriente ai Balcani.

Alla famiglia Petrone giumgano le più sentite condoglianze dell’Editore, della direzione e della redazione de “Lo Jonio.it”.

IL NOSTRO RICORDO

Sandro iniziò la sua vera e propria avventura giornalistica a Taranto, al Quotidiano, che fondammo con Beppe Lopez direttore. Con lui sono stato collega e amico per tanti anni, anche quando, nel 1993, iniziò la sua bella e importante avventura in Rai, al Tg2, come inviato di guerra, inviato in America ed altro ancora, e poi come conduttore. Ma tanto altro ancora Sandro seppe fare, dalle scuole di giornalismo alla musica e alle altre sue passioni. E nella parentesi napoletana iniziata nel 1985 quando fu assunto dal Giornale di Napoli di Orazio Mazzoni nella redazione spettacoli. «Una grave perdita per il giornalismo, un esempio per tutti», ha commentato il direttore del Tg2, Gennaro Sangiuliano. «Io ricordo Petrone come un grandissimo professionista, una persona puntuale, innamorata di questo mestiere che in ogni cosa che faceva metteva entusiasmo della prima ora. Per lui il giornalismo non è mai stato una routine – osserva Sangiuliano – ma una ricerca attenta e un’indagine permanente della realtà».

Con lui giornate trascorse sempre spensieratamente, sia al lavoro 

(nella foto eccolo ai tempi nostri con Nico Pillinini, “re” delle vignette)

che nelle nostre frequentazioni private, nei viaggi, con gli amici.

Allo zio, l’avvocato Carlo Petrone, e alla zia, Annapaola Petrone Albanese, e a tutti i familiari il nostro abbraccio. Un grande dolore (Pierangelo Putzolu, direttore de Lo Jonio”).

Vi segnalo questo messaggio del direttore con il quale iniziammo l’avventura a “Quotidiano”, nel 1979. Parlo di Beppe Lopez.

Ciao Sandro,
sei stato mio figlio e mio fratello, allievo e compagno di avventure professionali, autorevole collega e popolare conduttore, illustre inviato e accademico. Soprattutto sei stato, sei e sarai per sempre un grande, enorme amico. Uno di quelli che ti riempiono la vita e la riempiono a te. Ci penso solo adesso: ci conosciamo da più di quarant’anni… Allora facemmo insieme, insieme a un drappello di altri giovani avventurosi, la “rivoluzione” del Quotidiano di Brindisi, Lecce e Taranto, che ruppe il secolare monopolio dell’informazione in Puglia (e nel nostro amato Sud). Era il 1979. Quel rapporto – fra giovane direttore e giovanissimo redattore della redazione tarantina – fu solo l’inizio del nostro rapporto fraterno, affettuoso, di cuore e di testa. Da allora, mille altre cose e imprese. Ti ritrovai a via delle Fiorentine a Chiaia, a Napoli, quando portammo in edicola un nuovo quotidiano nella tua/nostra meravigliosa città… Ricordo poi le serate trascorse insieme, durante la preparazione della tua tesi di laurea, a fare a parlare di musica, a indignarci per come andavano le cose nella nostra professione e nel nostro Paese…
Mi fermo qui. Mi accorgo che debbo ancora effettivamente realizzare la tua scomparsa, ammesso e non concesso che mi sarà mai possibile farlo.
Ti abbraccio forte, ancora una volta, come sempre. Abbraccio i tuoi figli amatissimi, che avevano/hanno un padre amatissimo. Abbraccio le tue/mie sorelle. Abbraccio idealmente la tua splendida mamma e il tuo ironico, colto, napoletanissimo papà…
Sta tranquillo che non ci perdiamo certo di vista.
Intanto, viva le cose per cui hai vissuto la tua splendida vita!
VIVA IL GIORNALISMO DI QUALITÀ!
VIVA LA MUSICA NAPOLETANA E IL BLUES!
VIVA NAPOLI!

 

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