Riceviamo e pubblichiamo una nota del consigliere comunale di Taranto Gianni Liviano sulla questione debiti al Comune di Taranto.
Vi scrivo per chiederVi di prestare attenzione al fatto che il Comune di Taranto (dell’Amiu immagino che già sappiate) si sta indebitando in maniera significativa e il trend intrapreso rischia di essere pericoloso. Stiamo cioè rischiando ancora una volta di trasmettere al futuro, alle amministrazioni che verranno e alle nuove generazioni, il peso delle nostre scelte.
Mi spiego meglio: nel 2020 il debito medio del comune di Taranto ripartito per ogni abitante era pari a 152,38 euro (mediamente ogni abitante di Taranto, dall’ultimo appena nato alla persona piu’ anziana, aveva sulle sue spalle un debito pari a 152,38 euro), nel 2021 il debito pro-capite era diventato 307,27 euro .
Dal bilancio di previsione per il 2023 che il Consiglio Comunale di Taranto ha approvato lo scorso mese, si evince che i mutui aumenterebbero, ove si rispettasse quanto indicato nel bilancio di previsione, di 39 milioni di euro nel 2023, salvo arrivare ad un importo di 121 milioni di euro nel 2024. Pertanto se cosi fosse avremmo un debito procapite pari a 650 euro.
Badate bene: Se i dati indicati nel bilancio di previsione saranno rispettati, passeremmo quindi da un debito procapite nel 2020 pari a circa 152 euro, ad un debito procapite nel 2024 pari a circa 650 euro (frutto del rapporto tra 121 milioni di euro di debiti indicati nel bilancio di previsione e la popolazione di 188 mila abitanti). L’aumento del debito procapite in 4 anni sarebbe pertanto di oltre 4 volte a testa
Nel frattempo siamo in attesa di conoscere la sentenza della Corte di Appello di Lecce (dovrebbe essere emessa entro l’anno) di un prestito obbligazionario (c.d. BOC) che il Comune di Taranto fece per 250 milioni di euro e la quota accantonata per il pagamento (l’accantonamento in verità fu fatto in grandissima parte durante la gestione Stefano) è allo stato di poco meno di 50 milioni di euro (questi soldi li troverete nella voce “altri accantonamenti” del bilancio consuntivo relativo all’anno 2022 con un importo complessivo è di circa 70 milioni di euro, che è pero’ comprensivo anche di altre voci). Quindi la quota accantonata (di cui già l’amministrazione comunale dispone) per il pagamento dei boc è piu’ o meno pari ad un quinto della quota capitale del prestito obbligazionario. Se tra qualche mese avremo a che fare con una sentenza dei boc negativa (cosa che tutti quanti speriamo non sia cosi’) il Comune dovrebbe fare un ulteriore mutuo (di 200 milioni di euro circa piu’ eventuali interessi e sanzioni) e concordare una rateizzazione.
Quindi, se la sentenza boc dovesse essere negativa, è evidente che il debito del Comune aumenterebbe in maniera abnorme.
Tutto questo accade mentre la città va svuotandosi. La popolazione attuale e’ di circa 188.000 abitanti (70.000 circa abitanti in meno rispetto al 1981). Solo nel 2022° Taranto la somma del saldo anagrafico e del saldo trasferimenti è stato negativo per 2.041 abitanti: cioè al netto dei migranti, al 31 dicembre 2022 Taranto aveva 2.041 abitanti in meno rispetto al 1 gennaio dello stesso anni. Siccome la popolazione over 60 anni è allo stato maggiore di quella under 30, (e la popolazione over 75 supera ampiamente il 12%) è evidente che il futuro ci racconterà ulteriori saldi negativi della popolazione (la città non generativa è maggiore della città generativa).
Se la popolazione si riduce e invecchia, è evidente che il debito complessivo del Comune sarebbe ripartibile su una popolazione inferiore e quindi il debito procapite sarebbe destinato ulteriormente ad aumentare.
Ovviamente la cosneguenza di tutti questi debiti è l’aumento della tassazione, ma avendo tutte le aliquote di imposte e tasse ai massimi livelli, il comune pur volendo difficilmente potrebbe aumentare ancora.
Vi dico inoltre, per chiarezza, che i 360 milioni di euro del risultato di amministrazione del bilancio consuntivo al 31 dicembre 2022, sono utilizzabili solo per circa 645.000 euro . (in vero anche una parte di questi 645 mila euro sono già stati impegnati in questo scorcio del 2023), perché gli altri 359 milioni e rotti sono “vincolati”, “accantonati” o “destinati agli investimenti” e quindi non disponibili.. La parte disponibile, il cosiddetto l’avanzo libero (appunto le circa 600 mila euro), è pari allo 0,18% del risultato di amministrazione del 2022.
Pertanto Vi prego di essere attenti e soprattutto di convincere il Sindaco (io gliel’ho detto in consiglio l’altro giorno ma non mi è parso che mi prestasse particolare attenzione) almento a posticipare i mutui e i prestiti previsti, ad esito della sentenza boc in maniera da poter valutare l’opportunità di realizzarli oppure no.
Ps
Ricordo a me stesso che tra i le entrate del comune ci sono anche i fondi ex ilva, quelli eni, quelli del pnrr, quelli dei giochi del mediterraneo, quelli del tavolo cis e tra qualche mese quelli della just transition fund.
Ha senso contrarre ulteriori debiti ?
GIANNI LIVIANO
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