L’IMPERDIBILE “SILENT SPRING”

AL MARTA LA MOSTRA DELLA SCULTRICE PUGLIESE CLAUDIA GIANNULI

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di GABRIELLA GRANDE

Il Museo Archeologico Nazionale di Taranto ha inaugurato la prima delle mostre del Circuito del Contemporaneo al MArTA: SILENT SPRING della scultrice pugliese Claudia Giannuli, nelle sale espositive del primo piano del Museo, a cui si potrà accedere, fino al 25 luglio, in un percorso obbligato, dopo la visita alle collezioni del secondo piano. Se anche aveste visitato il Museo MarTa più e più volte, questo percorso vi apparirà “diverso”, perché l’essere proiettati alla visione di una Mostra d’Arte Contemporanea vi farà vivere un attraversamento del tempo passato e dei suoi “segni” e “resti” emotivamente coinvolgente. Il messaggio che l’Artista ci consegna, utilizzando come canali del suo linguaggio la ceramica, la vegetazione e il corpo femminile, si sviluppa in cinque teche illuminate da un led rosa, a costituire delle piccole serre. Il corpo non c’è perché diventa teca, si riduce a contenitore inerte, non raggiunto più da alcun desiderio, un contenitore “protetto” da un esterno che non è più dimensione di relazione oggettuale, ma di “attacco”, in attesa di comunicare. Adagiati su terreni, troverete cinque dispositivi-gioiello floreali come mine inesplose, ”toppe di blindatura”, come le ha definite l’attento Curatore A. Tolve, “ferite” imposte che, nei sette video proposti lungo il percorso, trovano applicazione nelle aperture del corpo femminile di un avatar. Questo “sistema aperto” verso l’esterno, che è il corpo, viene colonizzato nelle sue parti visibili e accoglienti, in una penetrazione che non contraddice la vita, ma la silenzia. Il titolo della mostra è mutuato dall’omonimo libro del 1962 della biologa marina R. Carson. L’Artista, attraverso il veicolo della natura, difesa dalla Carson, viene a dirci che l’umanità non può perdere la bellezza della relazione, che è alla genesi della comunicazione, perché un’umanità mortificata si aliena e muore. Imperdibile.

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