LICENZIAMENTI KYMA AMBIENTE, DURO BOTTA E RISPOSTA SINDACATI-MANCARELLI

CHIESTA LA REVOCA DEI LICENZIAMENTI

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Tutte le sigle sindacali chiedono la revoca dei licenziamenti a Kyma Ambiente. Di seguito la nota unitaria.

STANDING OVATION MR PRESIDENT

 

 

Accogliamo con soddisfazione le dichiarazioni del Presidente di KYMA Ambiente AMIU AVV. MANCARELLI che ha finalmente annunciato il salvataggio della Società.

Alla luce di queste dichiarazioni alle quali non possiamo che dar credito e considerati i rilievi dell’AGCM circa la grave carenza di personale che impedisce il compiuto espletamento dei servizi affidati in house il Presidente non potrà che convenire con le Organizza Sindacali sulla necessità di revocare la procedura di licenziamento collettivo ex Legge 223/91, aperta con nota di avvio del 06/10/23.

Tale procedura, tutt’ora in piedi, in proroga dei termini su accordo delle parti vedrà tenersi l’ennesimo incontro alla presenza dell’ARPAL PUGLIA presso la sede della società; ci aspettiamo in tale sede che coerentemente con quanto dichiarato l’Azienda revochi la procedura poiché cessate, ove mai esistite, le motivazioni poste a base della stessa.

Il Segr. Gen. FP CGIL    Il Segr.Gen. Uiltrasporti       Il Segretario FIT CISL

Cosimo Sardelli  Carmelo Sasso  Fausto Rossetti

Il Segretario Fiadel Giuseppe Lisi

Il Segretario USB Angelo Ferrarese

Il Segretario SIULS Domenico Lomartire

Il presidente Mancarelli ha risposto così.

«È proprio vero quel che ribadiscono i sindacati: abbiamo salvato l’azienda. E stiamo continuando a farlo, anche garantendo tutti i posti di lavoro che possiamo garantire, prevedendo opportune ricollocazioni per chi manifesta la volontà di tornare sui servizi. Non possiamo andare oltre le norme, indubbiamente, per questo i rappresentanti sindacali sbagliano a chiedere la sospensione delle procedure di licenziamento, perché ignorano la realtà». A parlare è il presidente di Kyma Ambiente Giampiero Mancarelli, sollecitato dall’intervento delle sigle di categoria.

 

Le azioni avviate nei mesi scorsi, quindi, sono giustificate dall’impossibilità di poter invece garantire alcune posizioni lavorative per le quali non si sono manifestate alternative. Un percorso che, alla luce dell’attuale contratto di servizio, è chiaro.

 

«Questo i sindacati lo sanno bene – ha aggiunto Mancarelli – è un’informazione condivisa con loro tant’è che alcuni lavoratori di questa platea hanno già dato disponibilità a essere ricollocati. Suona stonata, quindi, questa incomprensibile richiesta: ha più l’aspetto di un espediente per guadagnarsi un titolo di giornale, che di un’espressione genuina di preoccupazione. Che viviamo noi, invece, tanto da lavorare a un ulteriore “piano B” che traguarderà con l’approvazione del nuovo contratto di servizio. Anche questa, cosa nota alle sigle aziendali, che sanno anche come ogni centesimo della Tari versata dai cittadini dev’essere impiegata per finanziare gli stipendi di operatori che siano concretamente impegnati nel servizio».

 

Invoca serenità, infine, il presidente di Kyma Ambiente, soprattutto a vantaggio dei lavoratori: «Se ne avessero realmente a cuore le sorti – ha concluso – i sindacati non li utilizzerebbero per consumare battaglie tra le sigle o, peggio, fare politica. Sta accadendo questo e ci addolora, proprio per quei dipendenti che ora vivono questa difficoltà e non possono trovare nei loro rappresentanti un riferimento. Per quanto possibile, svolgeremo noi questo ruolo».

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