Si è insediato il Comitato per le Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Taranto che nella prima riunione ha eletto all’unanimità Presidente l’Avvocata Stefania Pollicoro, la più suffragata nelle elezioni dello scorso 4 luglio che avevano hanno registrato una significativa partecipazione con 752 votanti. e poi ha eletto Segretaria l’Avvocata Laura Di Santo.
L’importante organismo è composto da tre membri in rappresentanza del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati Taranto, le Avvocate Stefania Di Stefano, Silvia Conte ed Eleonora Coletta, e dai sei eletti delle suddette lezioni: l’Avvocata Stefania Pollicoro, l’Avvocato Giovanni Lombardi, l’Avvocato Mattia Manigrasso, l’Avvocata Laura Di Santo, l’Avvocato Viviana Lanzalonga e l’Avvocata Stefania Cantoro.
Nell’occasione l’Avvocata Stefania Pollicoro ha voluto condividere alcune riflessioni: “Nell’intraprendere la funzione di Presidente del Comitato Pari Opportunità del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Taranto ritengo sia doveroso condividere pubblicamente questo mio nuovo impegno e ringraziare tutti i colleghi e colleghe che, accordandomi la loro fiducia, hanno ritenuto di affidarmi questo oneroso incarico.
L’Organo che mi onoro di rappresentare mira a favorire la rimozione delle disparità di genere purtroppo ancora esistenti in ambito professionale. E tale fine costituirà l’obiettivo che, assieme agli altri eccellenti e preziosi componenti del Comitato, cercheremo di realizzare con l’unico scopo comune di favorire reali condizioni di parità nell’accesso alla professione forense.
In particolare l’azione del neo costituito organismo sarà diretta a rimuovere ogni tipo di discriminazione ed a garantire l’equo trattamento tra i generi, oltre che a promuovere e favorire azioni positive dirette alla compiuta realizzazione dei diritti delle donne e, in particolare, delle donne avvocate.
Nell’attuale delicato frangente storico il CPO dell’Avvocatura assume una importantissima rilevanza onde promuovere e diffondere la cultura della parità fondata sul rispetto e l’applicazione concreta dei principi costituzionali.
Il numero delle avvocate in Italia è in costante aumento ma i dati in nostro possesso ci consegnano una immagine allarmante della condizione femminile nella nostra professione.
In media le avvocate, a parità di età anagrafica e professionale, guadagnano la metà dei loro colleghi uomini. Detta forbice, poi, varia dal nord al sud del Paese. Allarmante è la constatazione che nel meridione d’Italia ci siano professioniste il cui reddito medio è addirittura inferiore al limite previsto dalla legge per l’ammissione al beneficio del patrocinio a spese dello Stato. Un gap davvero preoccupante: siamo molto lontani dalla parità economica nella professione forense.
Ed è proprio da questi numeri che dobbiamo partire per scrivere una storia nuova, mettendo in campo tutte le azioni positive necessarie per superare tale divario che da troppo tempo causa ingiustizia e perdita di talenti.
L’azione di tutela sarà rivolta anche alle giovani ed appassionate promesse del mondo forense.
I giovani abbandonano prematuramente questa professione, scoraggiati dalle crescenti difficoltà, crisi economica e calo sensibile del contenzioso, che riducono le opportunità di lavoro.
Una professione senza i giovani è destinata a perdere entusiasmo, aderenza alla realtà e capacità innovativa.
Lavoreremo per combattere con azioni concrete la crisi d’interesse per nostra professione e per garantire un effettivo ricambio generazionale.
L’esigenza di realizzare pari opportunità non può essere limitata ovviamente alla sola condizione di genere.
Analoga ed indispensabile attenzione meritano anche altre forme di fragilità esistenti.
In particolare la medesima attenzione sarà rivolta alla eliminazione delle difficoltà che sorgono nello svolgimento della professione forense a causa della disabilità fisica.
Questo il nostro impegno.
Lavoreremo tutte e tutti per garantire alle colleghe ed ai colleghi una realtà lavorativa più inclusiva, sana, equa e giusta, con opportunità alla pari.
Lo devo e lo dobbiamo alle attuali e future generazioni, per arrestare e scongiurare l’impoverimento della nostra professione, custode della legalità e dei diritti dei cittadini“.
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