“La Campania e la Calabria, come noto, hanno già predisposto i loro relativi piani di sviluppo strategici. Ora, sono in attesa a giorni dell’approvazione da parte della Corte dei Conti del Dpcm sulle Zone economiche speciali. Le due Regioni in questione, quindi, sono già pronte per la presentazione delle loro Zes. Tenendo presente che il piano di sviluppo strategico è un atto preliminare fondamentale, a che punto sono quelli della Puglia per la Zes Adriatica Bari – Brindisi e la Zes Ionica Taranto, nonché Zes interregionale Taranto-Matera?”
È l’interrogativo principale lanciato dall’on. Ludovico Vico a dieci giorni dall’approvazione del Dpcm sulle Zes.
“Ricordo – spiega l’on. Vico – che il piano di sviluppo strategico deve contenere la documentazione necessaria ad identificare l’area interessata e i soggetti economici e politici coinvolti, nonché le agevolazioni concesse”.
Ma le domande poste dal parlamentare ionico al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, all’assessore regionale allo Sviluppo Economico Michele Mazzarano e al coordinatore tecnico delle Zes pugliesi Aldo Berliguer, non finiscono qui.“E sulla Zes interregionale Taranto-Matera – aggiunge l’on. Vico –, a che punto siamo? Il presidente della Regione Puglia ha definitivo l’intesa con il presidente della Regione Basilicata? Compete, infatti, alla Puglia accettare la proposta con la quale la Regione Basilicata chiede di associarsi alla Zes Ionica. E il presidente Marcello Pittella, ha proceduto ad avviare le procedure in tal senso?”
“Allineare la Puglia alla partenza della Zes Campana e a quella Calabrese – conclude Vico – significa assicurarsi nel Mezzogiorno una pari competitività per i porti pugliesi, evitando che gli investitori si riversino a Napoli e Gioia Tauro. Valorizzare e rendere competitiva la portualità pugliese, significa permettere alla Puglia di stare nei grandi traffici mediterranei e soprattutto in quelli della via della Seta. Questa è una delle sfide che la Puglia non può perdere. Avanti tutta e ognuno si assuma le responsabilità di eventuali ulteriori ritardi”.
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