Nella mattinata, i Carabinieri del N.A.S. di Taranto, hanno eseguito un’ordinanza con cui il
G.I.P del Tribunale di Taranto (dott. Benedetto Ruberto), su richiesta della Procura della
Repubblica di Taranto (Sost. Proc. dr. Antonio Natale), ha disposto l’applicazione nr. 1
misura cautelare interdittiva, per mesi dodici, nei confronti del legale rappresentante
della Cooperativa Nuova Luce arl, gestrice di strutture socio–sanitarie per conto della ASL
di Taranto, ritenuta responsabile di truffa aggravata e continuata e tentata truffa.
La meticolosa attività d’indagine, che origina da una segnalazione della ASL di Taranto al
N.A.S. Carabinieri, ha permesso di individuare una truffa perpetrata nei confronti della
stessa ASL che, mediante artifizi e raggiri ha indotto l’Ente Pubblico ad elargire un ingiusto
profitto, consistente nell’ottenere il pagamento di euro 237.672,17 relativo al pagamento di
prestazioni “mai eseguite” per l’assistenza a favore di soggetti diversamente abili ed anche
psicosensoriali. In tale modo, la ASL di Taranto, indotta in errore, provvedeva alla
liquidazione della suddetta somma. La citata cooperativa, inoltre, nel prosieguo della sua attività imprenditoriale con la ASL di
Taranto, ha messo in atto altro “tentativo di truffa” – sempre in danno del citato Ente –
chiedendo il pagamento di euro 245.132,79 per altre analoghe prestazioni di fatto “mai
effettuate”.
Lo sviluppo dell’attività investigativa, svolta anche tramite accertamenti bancari e
patrimoniali, ha consentito di individuare i conti correnti bancari dove sono stati versati gli
emolumenti percepiti impropriamente sia dalla Soc. Coop. sia dal suo Presidente e legale
responsabile. I Carabinieri del NAS hanno eseguito anche il decreto di sequestro di tutti i conti correnti
bancari e postali, depositi al risparmio, dossier, titoli e cassette di sicurezza, nonché del
denaro contante, dei beni mobili ed immobili, delle quote di società, delle aziende e di ogni
altro bene suscettibile di valutazione finanziaria intestate alla Società Cooperativa nonché
all’indagato, ubicati in Taranto e Provincia, fino a concorrenza del complessivo valore di
euro 237.672,17, inerenti alla liquidazione di prestazioni “mai eseguite”
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