“In attesa del Premio Leogrande” è il titolo del percorso laboratoriale avviato nei giorni scorsi con alcune quarte classi degli istituti “Liside” e “Pitagora” e del liceo “Battaglini”, nell’agorà della biblioteca comunale “Pietro Acclavio”.
L’iniziativa, voluta dal Comune di Taranto, ideata dallo staff della biblioteca e co-organizzata con l’Ordine dei Giornalisti della Puglia e “I Presidi del Libro”, spiana la strada verso il premio dedicato allo scrittore tarantino, giunto all’ottava edizione, attraverso una riflessione sul valore della stampa in democrazia e sulla centralità del giornalismo d’inchiesta.
Alessandro Leogrande, infatti, occupa sempre un posto di assoluto rilievo quando si parla di promozione della lettura nella biblioteca comunale. L’idea di realizzare un percorso laboratoriale dedicato alla sua opera, quindi, ha subito raccolto l’entusiasmo e la disponibilità di Ordine e Presìdi, ma soprattutto della mamma di Alessandro, la signora Maria Giannico, che alla richiesta di incontrare le classi ha risposto «aderisco al progetto nella speranza che la lettura e lo studio dei testi di Alessandro siano utili alla formazione letteraria, sociale e umana dei giovani partecipanti». Una frase che racchiude tutta l’importanza di questa iniziativa che coinvolgerà la IV C del “Pitagora”, la IV L del “Battaglini” e la IV AT del “Liside”, ognuna protagonista di tre incontri che termineranno il prossimo 13 marzo 2024.
«L’eredità di Alessandro è nelle sue parole, nel suo ardore civile – la riflessione dell’assessore ai Servizi Educativi Fabiano Marti – e se qualcuno dovrà goderne chi meglio delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi, donne e uomini che abiteranno le città di domani. Avevamo pensato a un laboratorio per facilitare questo lascito, per consentire ad Alessandro di dialogare ancora con le energie pulsanti della sua città, per offrire alla scuola e all’amministrazione l’opportunità di accorciare la distanza tra di loro a totale beneficio degli studenti e siamo soddisfatti di averlo realizzato, di aver costruito questo spazio di confronto nella nostra biblioteca. Come siamo soddisfatti di aver preso a cuore l’iniziativa de “I Presìdi del Libro”, diventando dallo scorso anno co-organizzatori del “Premio Leogrande”: Alessandro ne sarebbe stato felice».
Il percorso laboratoriale nasce dalla consapevolezza che la reputazione di una comunità, di un territorio e più in generale della società passa dalla misura con la quale si prende cura dei suoi figli e figlie migliori. Il laboratorio ha l’obiettivo di far conoscere alle nuove generazioni il lavoro di Leogrande, l’importanza di una stampa libera e del giornalismo investigativo. «Avvicinarsi alla scrittura di Alessandro Leogrande – ha dichiarato il presidente dell’Ordine, Piero Ricci – significa scoprire l’impegno, forte e delicato, di una testimonianza di partecipazione che aveva trovato nel giornalismo la sua dimensione narrativa. Quello di Alessandro Leogrande era un giornalismo militante di chi era immerso nella società: partiva dalla cronaca, dall’evidenza dei fatti, le deviazioni della società, della politica dal loro ruolo. Ecco perché entrare nella dimensione di Alessandro Leogrande attraverso il suo giornalismo, per le giovani generazioni non è solo una tappa di avvicinamenti al diritto di essere informati ma anche un esercizio di educazione civica».
Un altro obiettivo dell’iniziativa e rendere sempre più il “Premio Leogrande” patrimonio della città. «Il premio organizzato da “I Presìdi del Libro” è un’importante finestra nazionale sul racconto della contemporaneità – ha spiegato Giulia Galli, del consiglio direttivo – seleziona ogni anno una cinquina di libri, pubblicati in Italia, che si misurano con temi di grande attualità attraverso le forme del giornalismo narrativo di inchiesta, un approccio e un metodo per interpretare e raccontare la complessità che Leogrande ha praticato in tutta la sua opera. Come Presidio del libro di Taranto ci sentiamo fortemente coinvolti in questo progetto che avvicina i giovani della città a Leogrande e al premio a lui dedicato, non attraverso una retorica celebrativa, ma con un percorso che aiuti a guardare quello che si vede, senza pregiudizi e con infinite domande».
Il laboratorio si articola attraverso l’analisi dell’importanza delle fonti nel giornalismo narrativo di inchiesta, argomento trattato da Michele Pennetti (Corriere del Mezzogiorno), collega di redazione di Leogrande. Ampio spazio è dato alla deontologia giornalistica, oggetto dell’intervento della giornalista Rai Rossella Matarrese. Gli incontri hanno carattere dinamico e puntano al coinvolgimento dei gruppi classe, parte attiva dell’iniziativa: i conduttori degli incontri, infatti, si impegnano in una narrazione coinvolgente, aprendo sugli argomenti trattati ad un incontro/confronto con gli studenti e le studentesse. Nel corso dei laboratori vengono letti brani tratti da libri e articoli scritti da Leogrande, tra cui ricordiamo “La Frontiera”, “Uomini e caporali”, “Il Naufragio”, “Dalle Macerie”.
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