ILVA, LA FIM CISL CHIEDE CHIAREZZA. USB: “ANNULLARE LA GARA”

Le reazioni arrivano dopo il pronunciamento dell'Anac

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Dopo i dubbi espressi dall’Anac sulla procedura di aggiudicazione dell’Ilva interviene il segretario nazionale della Fim Cisl, Marco Bentivogli.

Dopo 14 mesi (il decreto è del 5 giugno 2017) dall’aggiudicazione della gara, l’Anac ha rilevato alcune criticità e che in base alla normativa vigente, eventuali irregolarità non bastano a far scattare un annullamento automatico ma la valutazione spetta solo all’amministrazione, è il Ministero Dello Sviluppo Economico, che ha gestito il procedimento che deve valutare se è preminente l’interesse pubblico ad annullare la gara e il suo esito.

Non spetta al sindacato valutare la regolarità dei procedimenti, quello che chiediamo al Governo, di non far trascorrere altro tempo e prenda una decisione.

Ulteriori ritardi continuano ad essere pagati dai lavoratori e dai cittadini e allontanano le possibilità di rilancio e ambientalizzazione.

L’USB, intanto, chiede l’annullamento della gara. Con una nota stampa Sergio Bellavita, USB nazionale e Francesco Rizzo, coordinatore provinciale intervengono sulla risposta che l’Autorità Anticorruzione ha inviato al vice premier Luigi Di Maio che l’aveva interpellata sulla vendita dello stabilimento ad Arcelor Mittal.

“Apprendiamo dall’Anac che la gara per la cessione del gruppo Ilva è stata condotta con profili di criticità. Per questa ragione riteniamo impossibile proseguire il confronto con Arcelor Mittal, alla luce di questi nuovi inquietanti elementi. Chiediamo pertanto al Ministro dello sviluppo economico e del lavoro Di Maio l’annullamento della gara e una convocazione urgente delle organizzazioni sindacali. Per quanto ci riguarda continuiamo a ritenere che l’intervento pubblico diretto dello Stato nella proprietà dell’Ilva è l’unica reale garanzia per il futuro della città di Taranto e per tutti gli stabilimenti del gruppo Ilva e per coniugare il diritto alla salute, la difesa dell’ambiente e l’occupazione. Tuttavia sei il Governo avesse intenzioni diverse, è comunque indispensabile riaprire la gara a patto che ponga come vincoli inderogabili l’ambientalizzazione reale dello stabilimento, le bonifiche quindi e alla sicurezza e la garanzia dell’integrale occupazione e del mantenimento dei diritti acquisiti”.

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