ILVA, DI MAIO CONVOCA UN VERTICE INTERISTITUZIONALE

Lunedì l'appuntamento al Mise. Comune non c'è, Melucci sbotta: con noi farete i conti

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Il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, ha convocato per lunedì prossimo alle 10, presso il Mise, il tavolo interistituzionale per presentare la proposta di miglioramento fatta da Arcelor Mittal.
Al tavolo sono invitati i presidenti delle Regioni e dei Comuni coinvolti, i sindacati, le organizzazioni datoriali, i consumatori e le organizzazioni ambientaliste. La lettera di convocazione è lunga tre pagine, fra i numerosi convocati ci sono anche l’associazione ambientalista Peace Link, la Società per Cornigliano, il capo di gabinetto del ministero dell’Ambiente e i dirigenti del ministero del Lavoro e dello Sviluppo Economico.
Sono ovviamente convocati anche i commissari straordinari e i vertici di Arcelor Mittal e di Am Invest Co.

Non c’è però traccia, nella convocazione, del sindaco della città-cardine delle estenuanti, trattative, Taranto. E allora il primo cittadino, RInaldo Melucci, sbotta e scrive una dichiarazione. Eccola qui di seguito:

“Dopo aver cercato invano per settimane il Ministro Di Maio, afferma il primo cittadino, apprendo finalmente di una convocazione per l’Ilva da parte del Mise; sarebbe un fatto tutto sommato positivo. Ma sono molto seccato di verificare che Commissari, Mittal e Ministro stiano provando a condurre questa delicata partita senza il propedeutico coinvolgimento della comunità tarantina. Se credono di poterci ripiombare al tempo in cui a Roma si allestivano teatrini e nelle stanze chiuse si decideva senza l’Amministrazione Comunale di Taranto, magari nel tentativo di dare la necessaria sponda politica ad un Ministro in forte imbarazzo col suo Governo e soprattutto col suo movimento, noi non ci staremo. Non ci terremo le proteste del territorio, in molti casi giustificate, mentre loro vanno alla ricerca silenziosa del manichino da impallinare.

Cosa sarebbe questa ennesima messa in scena del tavolo del 30 luglio? E’ quanto si chiede il Sindaco. Mi rammarica, prosegue Melucci, molto vedere che siamo tornati, con incredibile superficialità e dopo tanta confusione, indietro di mesi rispetto al lavoro ed alle conquiste istituzionali di un tavolo riferibile alle grandi peculiarità e complessità tarantine. C’è ora dentro di tutto, enti locali, sindacati, investitori, associazioni, di tutti i territori interessati.

Lo dissi a Calenda e lo ribadisco a Di Maio, è la forma per non decidere alcunché di serio, a meno che l’attuale Ministro non abbia già qualche comunicazione definitiva da trasmettere alle nostre comunità.

Io esigo, aggiunge il primo cittadino di Taranto, di conoscere le nuove proposte in tema ambientale di Mittal, non accetterò una carrellata di fredde slide stavolta. Il Comune di Taranto non può vestire la parte del semplice auditore, al pari di chiunque.

Il Ministro sta inspiegabilmente facendo i conti senza un oste troppo importante. Ripristini immediatamente un metodo corretto o il Sindaco di Taranto ne trarrà le proprie considerazioni e preparerà ogni strumento legittimo per contrastare questa nuova farsa a danno della città.

Il Sindaco fino ad ora è stato paziente e parsimonioso nelle parole, dinnanzi allo spettacolo penoso offerto da questo Governo, che ha cambiato innumerevoli volte priorità e idee, che ha trovato mille scuse per perdere tempo, che non è stato nemmeno capace di dire la verità ai propri elettori sull’impercorribilità della riconversione integrale. Per noi, da sempre, l’obiettivo è stato un’industria moderna e sostenibile, dunque non un’Ilva a qualunque costo.

Forse, conclude Rinaldo Melucci, per il buon esito della trattativa, l’aver sin qui da parte nostra dimostrato equilibrio e apertura verso le posizioni di un Governo troppo distante dai nostri valori, l’aver surrogato la truppa assente dei neo parlamentari ionici, l’aver quasi da soli attutito l’impeto delle frange ambientaliste più agguerrite, per consegnare al Ministro la serenità di lavorare sul dossier, l’aver dato tutta la leale e non pregiudizievole collaborazione a Commissari e investitori, è stato scambiato per un atteggiamento di arrendevolezza, di scarsa forza, non come un valore aggiunto per le parti.
Basta dirlo, siamo bravissimi anche quaggiù a dismettere i panni dei gentlemen e a scendere in trincea.
Rinaldo Melucci
Sindaco di Taranto

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