“ILLEGITTIMO LICENZIAMENTO CRISTELLO”, ACCIAIERIE RICORRE

Soddisfazione dell'USB

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Anche nel secondo grado di giudizio, il Tribunale di Taranto ha confermato l’illegittimità del licenziamento da parte di Acciaierie d’Italia, ex Ilva, del dipendente Riccardo Cristello in forza al siderurgico di Taranto. Cristello, nella primavera 2021, era stato licenziato da Acciaierie d’Italia a seguito della condivisione, sul proprio profilo Facebook, di un post relativo alla fiction televisiva con Sabrina Ferilli, principale protagonista, in cui si raccontava di una bambina ammalatasi per le emissioni inquinanti di un’acciaieria  vicina al luogo dove la piccola risiedeva.

Questa mattina è stata pubblicata la sentenza del Tribunale di Taranto, sezione Lavoro, che dichiara “l’assoluta insussistenza e illegittimità del licenziamento effettuato da Acciaierie d’Italia, ex Ilva, nei confronti del dipendente Riccardo Cristello per giusta causa”.     Lo dice all’AGI l’avvocato Mario Soggia, che ha assistito in giudizio il lavoratore e il sindacato Usb. La sentenza è firmata dal giudice monocratico Giovanni Di Palma. Lo stesso magistrato si era già espresso a fine luglio con ordinanza, rilevando l’illegittimità del licenziamento effettuato dall’ex Ilva e condannando l’azienda al reintegro in fabbrica del lavoratore e al pagamento delle mensilità non corrisposte.     Acciaierie d’Italia ha poi impugnato il reintegro ma oggi ha perso anche il secondo grado di giudizio. Per l’avvocato Soggia, “si tratta di un successo perché anche nella fase della cognizione piena il Tribunale ha evidenziato l’assoluta illegittimità del licenziamento”.
A fronte del giudizio di primo grado, l’azienda aveva rilevato che “il magistrato adito ha accertato la natura offensiva delle espressioni utilizzate dal signor Cristello (tra le altre, “assassini”)” pur precisando che “l’attacco verbale operato dal signor Cristello fosse in realtà riferito alle precedenti gestioni dello stabilimento siderurgico tarantino”. (AGI)

Le frasi del post di condivisione della fiction televisiva usate dal dipendente Acciaierie d’Italia, Riccardo Cristello, sul proprio profilo Fb, non sono riferibili al contesto attuale, nè all’attuale proprietà del siderurgico di Taranto. Lo scrive il giudice Giovanni Di Palma nella sentenza di 7 pagine con cui questa mattina ha confermato anche in secondo grado l’illegittimità del licenziamento del lavoratore da parte dell’ex Ilva. Azienda già condannata a luglio scorso al reintegro del dipendente in fabbrica. Al centro della vicenda, una fiction tv che racconta di una bambina che si ammala per l’inquinamento di un’acciaieria. Ad Acciaieried’Italia che ha contestato a Cristello l’uso, nel post, del termine “assassini” e di qui il licenziamento della primavera 2021, il giudice nella sentenza osserva che “l’utilizzo del sostantivo “assassini”, presente nel post, in stretta connessione con lo scopo del messaggio (segnatamente impedire che la “storia” del protagonista della serie televisiva ambientata agli inizi degli anni 2000 possa rimanere “coperta”) univocamente indica come l’attacco verbale in questione non possa che riferirsi, in termini esclusivi, ai protagonisti della vicenda storica da cui promana la (successiva) rappresentazione cinematografica di cui trattasi”. Per il giudice Di Palma, “è da escludere che la coniugazione al presente delle voci verbali impiegate nel post valga ad attualizzare la vicenda storica in esso specificatamente richiamata, con il corollario che non vi è modo di riferire le relative espressioni offensive (anche) alle attuali proprietà dello stabilimento siderurgico di Taranto, intervenute successivamente allo svolgersi di detta vicenda storica”.
Confermando l’ordinanza di luglio scorso, il giudice rileva infine che “le considerazioni a fondamento dell’ordinanza impugnata sono qui da intendere integralmente richiamate e condivise”. Acciaierie d’Italia è stata anche condannata al pagamento delle spese processuali. (AGI)


Acciaierie d’Italia ricorrerà in Appello contro il provvedimento odierno del giudice del Tribunale di Taranto Giovanni De Palma, che ha respinto il ricorso presentato dall’azienda contro il reintegro nel posto di lavoro del signor Riccardo Cristello.  

 “Il dottor De Palma – si legge in una nota ufficiale -è stato chiamato a decidere sia nella fase sommaria del luglio 2021, sia nell’attuale ricorso.  Nella fase sommaria il Magistrato aveva accertato la natura offensiva delle espressioni utilizzate dal signor Cristello (tra le altre, “assassini”). Inoltre, aveva confermato sia l’ascrivibilità certa al dipendente del post pubblicato, sia l’assenza di intenti ritorsivi da parte dell’Azienda, sia l’applicabilità a carico del dipendente dell’obbligo di fedeltà a prescindere dalla tipologia degli strumenti di comunicazione adoperati”.

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