Il tempo stringe e le speranze di continuare a vedere giocare il Taranto a Taranto si sono ormai ridotte al lumicino. La squadra rossoblù, dalla prossima stagione, si trasferirà per almeno due anni a Teramo.
Nei giorni scorsi sono state formalizzati gli accordi con l’amministrazione comunale della città abruzzese (lontana circa 500 chilometri dal capoluogo ionico) e i soggetti che gestiscono lo stadio “Bonolis”. Tutto ciò a causa dei lavori di ristrutturazione dello stadio Iacovone che dovrebbero iniziare nel prossimo autunno, in vista dei Giochi del Mediterraneo previsti a Taranto per il mese di agosto 2026.
La dirigenza ionica dovrà presentare entro il 29 maggio prossimo la domanda di iscrizione al prossimo campionato, nell’incartamento da consegnare alla Lega, bisognerà allegare anche la concessione d’uso di uno stadio, appunto il “Bonolis” di Teramo. Una notizia che era nell’aria, un mese fa, intervendo ad Antenna Sud, il presidente del Taranto Massimo Giove aveva lanciato l’allarme, ma nessuno ha raccolto il drammatico messaggio d’aiuto, silenzio assordante.
Teramo o Vibo Valentia (Calabria), due centri distanti centinaia di chilometri dalla città bimare, altre sedi più vicine non garantiscono la presenza di pubblico sugli spalti, si giocherebbe a porte chiuse a Francavilla Fontana (come accaduto in questa stagione), Brindisi o Lecce. Altri impianti nei comuni più vicini al capoluogo ionico non hanno i requisiti strutturali richiesti dalla Lega di Serie C. Insomma, una situazione che non consente altre vie d’uscita, si và a Teramo, dove almeno si potrà puntare sulla presenza dei tifosi rossoblù “fuorisede” e garantire alla società del presidente Giove, la sopravvivenza della voce “incassi”.
La società ha la disponibilità dell’impianto sportivo di Faggiano che ha bisogno di una importante ristrutturazione, uno sforzo economico importante che dovrebbe ricadere interamente sui bilanci della società, questa al momento appare l’unica soluzione possibile e nel contempo resta un’ipotesi remota.
Da Palazzo di città tutto tace, dal fronte politico e amministrativo non giunge nessun segnale in merito alla problematica, il tempo si assottiglia e le speranze di continuare a vedere il calcio professionistico a Taranto si riducono ogni giorno di più. Una vicenda che assume contorni paradossali se si pensa che sono trascorsi quasi cinque anni dalla firma per assegnare i Giochi del Mediterraneo a Taranto, quando la delegazione pugliese si recò a Patrasso era il 24 agosto 2019.
I tarantini pertanto dovranno perdere per due anni il piacere e il diritto di veder giocare la loro squadra, una situazione mai accaduta nel passato.
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