A mezzogiorno in punto, al suono delle sirene, nel porto di Taranto i colleghi di Massimo De Vita, il 45enne operaio morto ieri a seguito di un incidente sul lavoro nell’area pubblica del quarto sporgente, si sono schierati sulla banchina per un commosso ricordo dello sfortunato lavoratore. De Vita, in carico alla Compagnia portuale Neptunia, è stato schiacciato da un telaio in acciaio che si è ribaltato durante operazioni di movimentazione di pale eoliche danneggiate scaricate poco prima da una nave cargo. Un collega di De Vita è riuscito a salvarsi. Il pm della procura di Taranto Mariano Buccoliero ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi di reato di omicidio colposo e disposto il sequestro dell’area dell’incidente per consentire i rilievi da parte dei tecnici dello Spesal. Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno indetto per oggi lo sciopero nazionale di un’ora a ogni fine turno o prestazione di lavoro di tutti i lavoratori dei porti. (ANSA).
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