IL PRIMARIO DI PNEUMOLOGIA PARTECIPA A RITO INTRODUTTIVO SETTIMANA SANTA

D’Alagni, ha acceso e deposto ai piedi della statua dell’Addolorata il primo dei sette ceri che simboleggiano i sette dolori dell’Addolorata: una scelta fortemente simbolica

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In rappresentanza dei medici e degli operatori sanitari che sono impegnati sul fronte Coronavirus, questa sera, nel corso di una funzione religiosa a porte chiuse nell’antica chiesa di San Domenico, a Taranto, il primario di Pneumologia, Giancarlo D’Alagni, ha acceso e deposto ai piedi della statua dell’Addolorata il primo dei sette ceri che simboleggiano i sette dolori dell’Addolorata. Si è trattato di una scelta fortemente simbolica. Il dottor D’Alagni opera infatti nell’ospedale Moscati di Taranto, presidio Covid 19 su base provinciale. In quanto alla funzione religiosa, è una delle più sentite a Taranto ed introduce i riti della Settimana Santa che però quest’anno non avranno luogo. Sospese infatti le due storiche, partecipatissime processioni dei Misteri e dell’Addolorata. Ci saranno solo, Giovedì e Venerdì Santo, le funzioni religiose nelle chiese senza però alcuna presenza del pubblico. Le funzioni saranno trasmesse in streaming. Altri ceri ai piedi della statua – che è quella portata in processione nella notte del Giovedì Santo – sono stati posti da un operatore dell’Amiu, l’azienda dell’igiene urbana di Taranto, in rappresentanza di tutti coloro che, nel settore dei servizi essenziali, stanno egualmente lavorando, da un senza fissa dimora ospite del dormitorio della diocesi come richiamo alla povertà, e da un pescatore della città vecchia. In rappresentanza di  un settore della città, quello della pesca, molto provato dal Coronavirus. Ha presieduto la cerimonia in San Domenico monsignor Emanuele Ferro, che ha letto, per la commemorazione di ciascun dolore, alcuni passi dei discorsi tenuti in questi anni dall’arcivescovo di Taranto, Filippo Santoro, all’uscita notturna dell’Addolorata da San Domenico. (AGI)

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