“Caro Ministro Crosetto il porto di Taranto non è il posto più brutto del mondo. Anzi. Nonostante la presenza del centro siderurgico, Taranto è stata recentemente dichiarata destinazione croceristica dell’anno al Seatrade Cruise Award 2022 svoltosi a Malaga. E proprio domani, caro Ministro, Costa Crociere, leader mondiale nel settore, annuncerà ufficialmente il suo arrivo nel porto di Taranto”. Lo afferma il consigliere regionale Vincenzo Di Gregorio (PD) replicando alle dichiarazioni rilasciate ieri nel corso della trasmissione televisiva “Porta a Porta”, dal Ministro della Difesa Guido Crosetto. Il rappresentante del Governo, “lamentando – osserva Di Gregorio – i 15 anni serviti per autorizzare l’installazione di dieci pale eoliche in Mar Grande, ha definito il porto di Taranto il posto più brutto del mondo”. Piuttosto “che usare Taranto – sostiene il consigliere – come termine di paragone negativo per gli annosi e insoluti problemi della burocrazia italiana, il Ministro avrebbe potuto spendere qualche parola in favore di una comunità che, nonostante l’ingombrante presenza del centro siderurgico, sta faticosamente e con successo, avviando nuove strade di sviluppo economico facendo leva sulle bellezze paesaggistiche, sulla storia millenaria, sulle eccellenze enogastronomiche”. Secondo Di Gregorio, “in qualità di titolare del dicastero della Difesa, il MInistro dovrà avere con Taranto un rapporto molto stretto nel corso del suo mandato. Il porto che, per un banale artificio dialettico, è stato definito come il posto più brutto del mondo, è una risorsa per la città e per l’intero Paese. Taranto non merita questa etichetta. Nessun posto d’Italia la merita”.
L’INTERVENTO DEL SENATORE TURCO
«Reputo a dir poco inqualificabili le parole che il Ministro Crosetto ha usato per descrivere il Porto di Taranto, in relazione all’installazione delle pale eoliche in Mar Grande. Sentir parlare di “posto più brutto del mondo” da parte di un nuovo Ministro, che almeno su carta dovrebbe occuparsi di Difesa in un momento così drammatico per l’intera Europa sull’orlo della guerra, e che invece preferisce comunicare i suoi giudizi in una trasmissione seguitissima come “Porta a Porta”, palesa l’inconsistenza politica e l’inadeguatezza culturale del nuovo Governo Meloni. Per fortuna prima di Crosetto si sono espressi su Taranto, sul suo Golfo e sulle sue bellezze naturali e paesaggistiche autori come Orazio, Virgilio, o più di recente Kavafis. Non pretendiamo che il Ministro da domani inizi una ricerca filologica su Taranto, ma lo invitiamo a guardare con i suoi stessi occhi il “posto più brutto del mondo”, quanto meno per potersi ricredere. Una città che è considerata strategica per il Paese e che ha sacrificato per l’industria pesante e per la presenza militare la sua identità e la sua storia, non merita un tale giudizio. Attendiamo la ritrattazione del Ministro in merito alle recenti affermazioni, e le scuse a un territorio che soffre e continua a soffrire per scelte discutibili del lontano passato. Un territorio che, adesso, si aspetta dal Governo le soluzioni ai tanti problemi che lo affliggono».
IL COMMENTO DI EUROPA VERDE
“Pessimo esordio per il Ministro della Difesa del neonato Governo Meloni”: il commissario del Partito Democratico di Taranto Antonio Misiani inizia così la nota di commento alle infelici dichiarazioni rilasciate da Guido Crosetto nel corso della trasmissione “Porta a Porta” di ieri.
“Dire che il porto di Taranto è “il posto è più brutto del mondo” – prosegue il senatore del Pd – significa screditare, senza neanche ragionevoli motivi, una realtà che, nonostante le grandi problematiche legate ad un modello di sviluppo industriale non sostenibile dal punto di vista ambientale e della tutela della salute, cerca con tutte le sue forze di risalire la china. E lo fa piuttosto, il Ministro dovrebbe saperlo, cercando di valorizzare la grande bellezza e le importanti potenzialità di una terra sofferente ma non rassegnata”.
“Peraltro – osserva ancora Misiani – non appare per niente coerente una tale esternazione rispetto all’intervento fatto dal premier Meloni con riferimento alla centralità del Mezzogiorno, del cui riscatto Taranto, con la sua storia recentissima e le sue sempre attuali battaglie, potrebbe diventare emblema. Questo però solo con un Governo attento a promuovere i punti forti, piuttosto che concentrato ad inventare brutture. Mi auguro – conclude Antonio Misiani – che il Ministro, possa presto tornare sulle sue parole, magari anche dopo aver visitato Taranto e conosciuto i suoi cittadini”.
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