Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Lecce stanno eseguendo in queste ore alcune misure cautelari personali e reali, emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari di Lecce, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 10 persone indagate, a vario titolo, di plurimi delitti di associazione per delinquere, reati contro la pubblica amministrazione, contro la fede pubblica e l’amministrazione della giustizia, accesso abusivo a sistema informatico e di reati edilizi ed ambientali.
In tale ambito si sta altresì procedendo alla notifica di ulteriori 41 informazioni di garanzia nei confronti di altrettanti soggetti coinvolti nelle ipotizzate condotte sopra citate.
Ai domiciliari Antonio Vincenzo Salvatore Fasiello, funzionario in pensione del settore Riforma fondiaria della Regione Puglia, e gli imprenditori Emanuele Piccinno di Gallipoli e Cesario Faiulo di Presicce. Due interdittive sono state eseguite nei confronti di altrettanti carabinieri in servizio nella provincia di Lecce, altre misure interdittve e divieti di dimora sono stati eseguiti nei confronti di altri imprenditori ed un funzionario dell’Agenzia delle Entrate che avrebbe effettuato alcuni accessi abusivi al sistema informatico per ottenere informazioni privilegiate. Sequestri al Ten di Punta della Suina, ad un residence a Gallipoli di cui parte degli appartamenti sono ancora in vendita, un ex tabacchificio nel territorio di Nardò e una un B&B a Porto Cesare
Le indagini, svolte dai finanzieri della Compagnia di Gallipoli e coordinate dalla Procura della Repubblica di Lecce, sembrano aver disvelato due distinti e paralleli fenomeni illeciti.
Nel primo risultano coinvolti due imprenditori, con rilevanti interessi economici nella zona di Gallipoli, i quali si sarebbero serviti di tecnici e pubblici funzionari compiacenti, che garantivano il favorevole esito di progetti di espansione nel settore dell’edilizia e del turismo.
In tale contesto taluni appartenenti alle forze di polizia sarebbero intervenuti a tutela degli interessi economici dei citati soggetti, mediante la rivelazione di informazioni coperte da segreto d’ufficio, ovvero mediante l’accesso abusivo ai sistemi informatici in uso, in cambio di utilità.
Il secondo filone d’indagine riguarderebbe alcuni casi di mala gesto della cosa pubblica con peculiare riferimento alla dismissione dei beni – ex ERSAP (Ente Regionale di Sviluppo Agricolo della Puglia) da parte di un funzionario della Regione Puglia, già in servizio presso il Settore Riforma Fondiaria, e ora in pensione, il quale, unitamente ad altri collaboratori compiacenti, avrebbe imbastito, mediante la verosimile pretesa di ‘utilità’, procedure amministrative connotate da profili di presunta illegittimità, favorendo rassegnazione di importanti immobili di proprietà Regionale al cospetto di persone a lui vicine.
Nell’ambito del medesimo provvedimento, le Fiamme Gialle stanno dando esecuzione al sequestro preventivo di somme di denaro ritenute provento della corruzione, nonché di beni mobili, immobili ed attività economiche, del valore stimato per oltre 30 milioni di euro.
Si evidenzia che il procedimento penale verte ancora nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.
L’azione di servizio, svolta in stretta sinergia con l’Autorità Giudiziaria, testimonia il perdurante impegno della Guardia di Finanza a presidio della sicurezza economico-finanziaria del Paese e nel contrasto delle condotte che impattano sul regolare funzionamento della Pubblica Amministrazione.
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