Nel corso della mattinata odierna, la Squadra Mobile di Taranto, con la collaborazione nella fase esecutiva delle Squadre Mobili di Bari e Brindisi, ha dato seguito a due distinte ordinanze di applicazione di misure cautelari personali disposte dal GIP presso il Tribunale ordinario di Taranto e dal GIP presso il Tribunale per i Minorenni, su richiesta dei rispettivi uffici di Procura competenti, nei confronti di due gruppi di soggetti, dediti l’uno ai furti in appartamento (nove gli episodi ricostruiti dal personale, messi a segno in Taranto e provincia), l’altro ai furti di ciclomotori e motoveicoli di media e grossa cilindrata (otto in totale gli episodi registrati e contestati).
In un caso si tratta di due soggetti di origine barese (un terzo complice è invece indagato a piede libero), aventi precedenti specifici.
L’attività di indagine, condotta dal personale della sezione Reati contro il Patrimonio della Squadra Mobile di Taranto è scaturita da alcuni episodi di furti in appartamento registrati nel capoluogo e nei comuni di Grottaglie e Leporano tra la fine del 2018 e i primi mesi del 2019, ed ha consentito, mediante l’acquisizione ed analisi di video tratti da sistemi di video-sorveglianza, nonché la successiva acquisizione ed analisi di tabulati telefonici, di ricondurre i medesimi episodi ai tre soggetti baresi, i quali, in concorso e di concerto fra loro, hanno sottratto, dall’interno delle autovetture delle vittime, parcheggiate presso i vari centri commerciali ricadenti in Provincia (Iperfamila, Ipercoop ed Auchan), documentazione varia dalla quale era possibile ricavare gli indirizzi di residenza dei proprietari, nonché le chiavi delle loro rispettive abitazioni, per poi introdursi in quest’ultime ed impossessarsi di beni vari (principalmente denaro contante, oggetti in oro e diamanti).
Un ben rodato meccanismo, attuato con sistematicità ed in forma organizzata tale da denotare una capacità criminale degli indagati, che, valutata unitamente al pericolo di reiterazione – tenuto conto che gli stessi hanno operato in passato proprio nel periodo a cavallo delle festività natalizie, quando cioè l’afflusso di avventori presso gli esercizi commerciali della grande distribuzione è più intenso -, ha reso necessaria l’applicazione della misura restrittiva della custodia in carcere.
A seguito di altra attività di indagine, lo stesso personale della Squadra Mobile di Taranto ha altresì individuato i responsabili (un maggiorenne e due minorenni, tutti di Taranto) di numerose ipotesi di furto aggravato di ciclomotori (Piaggio Liberty, Vespa, Medley) e moto di media e grossa cilindrata (Honda SH 150, BMW G5 1200, BMW 650, SUZUKI SV 650) oltre che di ricettazione.
In quest’altro caso, l’attività di indagine è scaturita da alcuni episodi di furto di moto registrati in questo capoluogo nei mesi di settembre ed agosto u.s., ed è consistita nell’analisi di immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza installati in prossimità dei luoghi di sottrazione e nel loro successivo raffronto con le immagini fotografiche reperite sui social network Facebook ed Instagram (in cui gli stessi autori si facevano ritrarre assieme, in alcuni casi proprio a bordo di moto di grossa cilindrata identiche a quelle derubate), ovvero ancora in successivi riscontri, quali il sequestro nei confronti degli indagati di materiale atto allo scasso ed il recupero di alcune delle moto sottratte o di cose ed oggetti in loro possesso che, date le circostanze di tempo e luogo, erano da considerarsi di sicura provenienza illecita.
I predetti individuavano e poi raggiungevano a bordo di motocicli i luoghi di privata dimora ove perpetrare i furti, quindi scavalcavano eventuali muri di recinzione dei cortili annessi, ed in alcuni minuti uscivano dai medesimi luoghi passando dai cancelli (che provvedevano a forzare mediante l’uso di cesoie) “trascinando” le moto, ovvero spingendole a mano oppure salendovi a bordo e ripartendo spinti da dietro dai loro complici in sella ai loro mezzi.
Il settembre scorso i Falchi della Squadra Mobile, percorrendo via Mazzini hanno notato due dei sospettati a bordo di un motociclo Honda SH 150. Accortisi della presenza del personale di Polizia, i due si sono dati ad una rocambolesca fuga, desistendo solo dopo un po’, e decidendo di proseguire a piedi e lasciare sul posto il mezzo nel vano tentativo di nascondersi all’interno del bagno di una sala giochi posta nelle vicinanze; lì sono stati tuttavia raggiunti dagli poliziotti e sottoposti a controllo ed identificazione. Il motociclo abbandonato su strada – che presentava il nottolino danneggiato e una modifica atta alla messa in moto senza le chiavi – risultava essere provento di furto e denunciato dal legittimo proprietario qualche giorno prima. Circostanza che è valsa ai due l’accusa pure di ricettazione.
Nei confronti dell’unico maggiorenne è stato disposta la custodia in carcere; mentre nei confronti dei due minori l’accompagnamento presso l’Istituto Penale Minorile di Bari.
***
“I ladri non vanno mai in vacanza”: è la campagna che la Polizia di Stato, in collaborazione con la Camera di Commercio di Taranto, ha promosso per la prevenzione dei furti in appartamento nel periodo estivo.
Eppure, anche in occasione delle prossime festività natalizie, la Questura sente la necessità di rinnovare gli utili suggerimenti e semplici consigli per evitare le brutte sorprese al rientro dalle vacanze.
Uno sguardo particolare va dato all’utilizzo dei social network, che spesso sono proprio loro ad aprire la porta di casa a malfattori e topi d’appartamento. La pubblicazione delle fotografie delle proprie settimane trascorse in vacanza consente ai ladri “moderni” di accedere, con una facilità disarmante, ad una miriade di informazioni sulla “disponibilità” delle abitazioni.
Anche la pubblicazione sui social della foto di un biglietto aereo è estremamente rischiosa perché attraverso le date ivi impresse, si rende noto il periodo di assenza dalla abitazione.
Chiamate sempre il 113 se, tornado a casa, si trova la porta aperta o chiusa dall’interno: potrebbe esserci ancora qualcuno che potrebbe avere reazioni scomposte una volta scoperto.
Un ben rodato meccanismo, attuato con sistematicità ed in forma organizzata tale da denotare una capacità criminale degli indagati, che, valutata unitamente al pericolo di reiterazione – tenuto conto che gli stessi hanno operato in passato proprio nel periodo a cavallo delle festività natalizie, quando cioè l’afflusso di avventori presso gli esercizi commerciali della grande distribuzione è più intenso -, ha reso necessaria l’applicazione della misura restrittiva della custodia in carcere.
Nel corso della mattinata odierna, la Squadra Mobile di Taranto, collaborata nella fase esecutiva dalle Squadre Mobili di Bari e Brindisi, ha dato seguito a due distinte ordinanze di applicazione di misure cautelari personali disposte dal GIP presso il Tribunale ordinario di Taranto e dal GIP presso il Tribunale per i Minorenni, su richiesta dei rispettivi uffici di Procura competenti, nei confronti di due gruppi di soggetti, dediti l’uno ai furti in appartamento (nove gli episodi ricostruiti dal personale, messi a segno in Taranto e provincia), l’altro ai furti di ciclomotori e motoveicoli di media e grossa cilindrata (otto in totale gli episodi registrati e contestati).
In un caso si tratta di due soggetti di origine barese (un terzo complice è invece indagato a piede libero), aventi precedenti specifici.
L’attività di indagine, condotta dal personale della sezione Reati contro il Patrimonio della Squadra Mobile di Taranto è scaturita da alcuni episodi di furti in appartamento registrati in questo capoluogo e nei comuni di Grottaglie e Leporano tra la fine del 2018 e i primi mesi del 2019, ed ha consentito, mediante l’acquisizione ed analisi di video tratti da sistemi di video-sorveglianza, nonché la successiva acquisizione ed analisi di tabulati telefonici, di ricondurre i medesimi episodi ai tre soggetti baresi, i quali, in concorso e di concerto fra loro, hanno sottratto, dall’interno delle autovetture delle vittime, parcheggiate presso i vari centri commerciali ricadenti in Provincia (Iperfamila, Ipercoop ed Auchan), documentazione varia dalla quale era possibile ricavare gli indirizzi di residenza dei proprietari, nonché le chiavi delle loro rispettive abitazioni, per poi introdursi in quest’ultime ed impossessarsi di beni vari (principalmente denaro contante, oggetti in oro e diamanti).
Un ben rodato meccanismo, attuato con sistematicità ed in forma organizzata tale da denotare una capacità criminale degli indagati, che, valutata unitamente al pericolo di reiterazione – tenuto conto che gli stessi hanno operato in passato proprio nel periodo a cavallo delle festività natalizie, quando cioè l’afflusso di avventori presso gli esercizi commerciali della grande distribuzione è più intenso -, ha reso necessaria l’applicazione della misura restrittiva della custodia in carcere.
A seguito di altra attività di indagine, lo stesso personale della Squadra Mobile di Taranto ha altresì individuato i responsabili (un maggiorenne e due minorenni, tutti di Taranto) di numerose ipotesi di furto aggravato di ciclomotori (Piaggio Liberty, Vespa, Medley) e moto di media e grossa cilindrata (Honda SH 150, BMW G5 1200, BMW 650, SUZUKI SV 650) oltre che di ricettazione.
In quest’altro caso, l’attività di indagine è scaturita da alcuni episodi di furto di moto registrati in questo capoluogo nei mesi di settembre ed agosto u.s., ed è consistita nell’analisi di immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza installati in prossimità dei luoghi di sottrazione e nel loro successivo raffronto con le immagini fotografiche reperite sui social network Facebook ed Instagram (in cui gli stessi autori si facevano ritrarre assieme, in alcuni casi proprio a bordo di moto di grossa cilindrata identiche a quelle derubate), ovvero ancora in successivi riscontri, quali il sequestro nei confronti degli indagati di materiale atto allo scasso ed il recupero di alcune delle moto sottratte o di cose ed oggetti in loro possesso che, date le circostanze di tempo e luogo, erano da considerarsi di sicura provenienza illecita.
I predetti individuavano e poi raggiungevano a bordo di motocicli i luoghi di privata dimora ove perpetrare i furti, quindi scavalcavano eventuali muri di recinzione dei cortili annessi, ed in alcuni minuti uscivano dai medesimi luoghi passando dai cancelli (che provvedevano a forzare mediante l’uso di cesoie) “trascinando” le moto, ovvero spingendole a mano oppure salendovi a bordo e ripartendo spinti da dietro dai loro complici in sella ai loro mezzi.
Il settembre scorso i Falchi della Squadra Mobile, percorrendo via Mazzini hanno notato due dei sospettati a bordo di un motociclo Honda SH 150. Accortisi della presenza del personale di Polizia, i due si sono dati ad una rocambolesca fuga, desistendo solo dopo un po’, e decidendo di proseguire a piedi e lasciare sul posto il mezzo nel vano tentativo di nascondersi all’interno del bagno di una sala giochi posta nelle vicinanze; lì sono stati tuttavia raggiunti dagli poliziotti e sottoposti a controllo ed identificazione. Il motociclo abbandonato su strada – che presentava il nottolino danneggiato e una modifica atta alla messa in moto senza le chiavi – risultava essere provento di furto e denunciato dal legittimo proprietario qualche giorno prima. Circostanza che è valsa ai due l’accusa pure di ricettazione.
Nei confronti dell’unico maggiorenne è stato disposta la custodia in carcere; mentre nei confronti dei due minori l’accompagnamento presso l’Istituto Penale Minorile di Bari.
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“I ladri non vanno mai in vacanza”: è la campagna che la Polizia di Stato, in collaborazione con la Camera di Commercio di Taranto, ha promosso per la prevenzione dei furti in appartamento nel periodo estivo.
Eppure, anche in occasione delle prossime festività natalizie, la Questura sente la necessità di rinnovare gli utili suggerimenti e semplici consigli per evitare le brutte sorprese al rientro dalle vacanze.
Uno sguardo particolare va dato all’utilizzo dei social network, che spesso sono proprio loro ad aprire la porta di casa a malfattori e topi d’appartamento. La pubblicazione delle fotografie delle proprie settimane trascorse in vacanza consente ai ladri “moderni” di accedere, con una facilità disarmante, ad una miriade di informazioni sulla “disponibilità” delle abitazioni.
Anche la pubblicazione sui social della foto di un biglietto aereo è estremamente rischiosa perché attraverso le date ivi impresse, si rende noto il periodo di assenza dalla abitazione.
Chiamate sempre il 113 se, tornado a casa, si trova la porta aperta o chiusa dall’interno: potrebbe esserci ancora qualcuno che potrebbe avere reazioni scomposte una volta scoperto.
A seguito di altra attività di indagine, lo stesso personale della Squadra Mobile di Taranto ha altresì individuato i responsabili (un maggiorenne e due minorenni, tutti di Taranto) di numerose ipotesi di furto aggravato di ciclomotori (Piaggio Liberty, Vespa, Medley) e moto di media e grossa cilindrata (Honda SH 150, BMW G5 1200, BMW 650, SUZUKI SV 650) oltre che di ricettazione.
In quest’altro caso, l’attività di indagine è scaturita da alcuni episodi di furto di moto registrati in questo capoluogo nei mesi di settembre ed agosto u.s., ed è consistita nell’analisi di immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza installati in prossimità dei luoghi di sottrazione e nel loro successivo raffronto con le immagini fotografiche reperite sui social network Facebook ed Instagram (in cui gli stessi autori si facevano ritrarre assieme, in alcuni casi proprio a bordo di moto di grossa cilindrata identiche a quelle derubate), ovvero ancora in successivi riscontri, quali il sequestro nei confronti degli indagati di materiale atto allo scasso ed il recupero di alcune delle moto sottratte o di cose ed oggetti in loro possesso che, date le circostanze di tempo e luogo, erano da considerarsi di sicura provenienza illecita.
I predetti individuavano e poi raggiungevano a bordo di motocicli i luoghi di privata dimora ove perpetrare i furti, quindi scavalcavano eventuali muri di recinzione dei cortili annessi, ed in alcuni minuti uscivano dai medesimi luoghi passando dai cancelli (che provvedevano a forzare mediante l’uso di cesoie) “trascinando” le moto, ovvero spingendole a mano oppure salendovi a bordo e ripartendo spinti da dietro dai loro complici in sella ai loro mezzi.
Nel corso della mattinata odierna, la Squadra Mobile di Taranto, collaborata nella fase esecutiva dalle Squadre Mobili di Bari e Brindisi, ha dato seguito a due distinte ordinanze di applicazione di misure cautelari personali disposte dal GIP presso il Tribunale ordinario di Taranto e dal GIP presso il Tribunale per i Minorenni, su richiesta dei rispettivi uffici di Procura competenti, nei confronti di due gruppi di soggetti, dediti l’uno ai furti in appartamento (nove gli episodi ricostruiti dal personale, messi a segno in Taranto e provincia), l’altro ai furti di ciclomotori e motoveicoli di media e grossa cilindrata (otto in totale gli episodi registrati e contestati).
In un caso si tratta di due soggetti di origine barese (un terzo complice è invece indagato a piede libero), aventi precedenti specifici.
L’attività di indagine, condotta dal personale della sezione Reati contro il Patrimonio della Squadra Mobile di Taranto è scaturita da alcuni episodi di furti in appartamento registrati in questo capoluogo e nei comuni di Grottaglie e Leporano tra la fine del 2018 e i primi mesi del 2019, ed ha consentito, mediante l’acquisizione ed analisi di video tratti da sistemi di video-sorveglianza, nonché la successiva acquisizione ed analisi di tabulati telefonici, di ricondurre i medesimi episodi ai tre soggetti baresi, i quali, in concorso e di concerto fra loro, hanno sottratto, dall’interno delle autovetture delle vittime, parcheggiate presso i vari centri commerciali ricadenti in Provincia (Iperfamila, Ipercoop ed Auchan), documentazione varia dalla quale era possibile ricavare gli indirizzi di residenza dei proprietari, nonché le chiavi delle loro rispettive abitazioni, per poi introdursi in quest’ultime ed impossessarsi di beni vari (principalmente denaro contante, oggetti in oro e diamanti).
Un ben rodato meccanismo, attuato con sistematicità ed in forma organizzata tale da denotare una capacità criminale degli indagati, che, valutata unitamente al pericolo di reiterazione – tenuto conto che gli stessi hanno operato in passato proprio nel periodo a cavallo delle festività natalizie, quando cioè l’afflusso di avventori presso gli esercizi commerciali della grande distribuzione è più intenso -, ha reso necessaria l’applicazione della misura restrittiva della custodia in carcere.
A seguito di altra attività di indagine, lo stesso personale della Squadra Mobile di Taranto ha altresì individuato i responsabili (un maggiorenne e due minorenni, tutti di Taranto) di numerose ipotesi di furto aggravato di ciclomotori (Piaggio Liberty, Vespa, Medley) e moto di media e grossa cilindrata (Honda SH 150, BMW G5 1200, BMW 650, SUZUKI SV 650) oltre che di ricettazione.
In quest’altro caso, l’attività di indagine è scaturita da alcuni episodi di furto di moto registrati in questo capoluogo nei mesi di settembre ed agosto u.s., ed è consistita nell’analisi di immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza installati in prossimità dei luoghi di sottrazione e nel loro successivo raffronto con le immagini fotografiche reperite sui social network Facebook ed Instagram (in cui gli stessi autori si facevano ritrarre assieme, in alcuni casi proprio a bordo di moto di grossa cilindrata identiche a quelle derubate), ovvero ancora in successivi riscontri, quali il sequestro nei confronti degli indagati di materiale atto allo scasso ed il recupero di alcune delle moto sottratte o di cose ed oggetti in loro possesso che, date le circostanze di tempo e luogo, erano da considerarsi di sicura provenienza illecita.
I predetti individuavano e poi raggiungevano a bordo di motocicli i luoghi di privata dimora ove perpetrare i furti, quindi scavalcavano eventuali muri di recinzione dei cortili annessi, ed in alcuni minuti uscivano dai medesimi luoghi passando dai cancelli (che provvedevano a forzare mediante l’uso di cesoie) “trascinando” le moto, ovvero spingendole a mano oppure salendovi a bordo e ripartendo spinti da dietro dai loro complici in sella ai loro mezzi.
Il settembre scorso i Falchi della Squadra Mobile, percorrendo via Mazzini hanno notato due dei sospettati a bordo di un motociclo Honda SH 150. Accortisi della presenza del personale di Polizia, i due si sono dati ad una rocambolesca fuga, desistendo solo dopo un po’, e decidendo di proseguire a piedi e lasciare sul posto il mezzo nel vano tentativo di nascondersi all’interno del bagno di una sala giochi posta nelle vicinanze; lì sono stati tuttavia raggiunti dagli poliziotti e sottoposti a controllo ed identificazione. Il motociclo abbandonato su strada – che presentava il nottolino danneggiato e una modifica atta alla messa in moto senza le chiavi – risultava essere provento di furto e denunciato dal legittimo proprietario qualche giorno prima. Circostanza che è valsa ai due l’accusa pure di ricettazione.
Nei confronti dell’unico maggiorenne è stato disposta la custodia in carcere; mentre nei confronti dei due minori l’accompagnamento presso l’Istituto Penale Minorile di Bari.
***
“I ladri non vanno mai in vacanza”: è la campagna che la Polizia di Stato, in collaborazione con la Camera di Commercio di Taranto, ha promosso per la prevenzione dei furti in appartamento nel periodo estivo.
Eppure, anche in occasione delle prossime festività natalizie, la Questura sente la necessità di rinnovare gli utili suggerimenti e semplici consigli per evitare le brutte sorprese al rientro dalle vacanze.
Uno sguardo particolare va dato all’utilizzo dei social network, che spesso sono proprio loro ad aprire la porta di casa a malfattori e topi d’appartamento. La pubblicazione delle fotografie delle proprie settimane trascorse in vacanza consente ai ladri “moderni” di accedere, con una facilità disarmante, ad una miriade di informazioni sulla “disponibilità” delle abitazioni.
Anche la pubblicazione sui social della foto di un biglietto aereo è estremamente rischiosa perché attraverso le date ivi impresse, si rende noto il periodo di assenza dalla abitazione.
Chiamate sempre il 113 se, tornado a casa, si trova la porta aperta o chiusa dall’interno: potrebbe esserci ancora qualcuno che potrebbe avere reazioni scomposte una volta scoperto.
Il settembre scorso i Falchi della Squadra Mobile, percorrendo via Mazzini hanno notato due dei sospettati a bordo di un motociclo Honda SH 150. Accortisi della presenza del personale di Polizia, i due si sono dati ad una rocambolesca fuga, desistendo solo dopo un po’, e decidendo di proseguire a piedi e lasciare sul posto il mezzo nel vano tentativo di nascondersi all’interno del bagno di una sala giochi posta nelle vicinanze; lì sono stati tuttavia raggiunti dagli poliziotti e sottoposti a controllo ed identificazione. Il motociclo abbandonato su strada – che presentava il nottolino danneggiato e una modifica atta alla messa in moto senza le chiavi – risultava essere provento di furto e denunciato dal legittimo proprietario qualche giorno prima. Circostanza che è valsa ai due l’accusa pure di ricettazione.
Nei confronti dell’unico maggiorenne è stato disposta la custodia in carcere; mentre nei confronti dei due minori l’accompagnamento presso l’Istituto Penale Minorile di Bari.
***
“I ladri non vanno mai in vacanza”: è la campagna che la Polizia di Stato, in collaborazione con la Camera di Commercio di Taranto, ha promosso per la prevenzione dei furti in appartamento nel periodo estivo.
Eppure, anche in occasione delle prossime festività natalizie, la Questura sente la necessità di rinnovare gli utili suggerimenti e semplici consigli per evitare le brutte sorprese al rientro dalle vacanze.
Uno sguardo particolare va dato all’utilizzo dei social network, che spesso sono proprio loro ad aprire la porta di casa a malfattori e topi d’appartamento. La pubblicazione delle fotografie delle proprie settimane trascorse in vacanza consente ai ladri “moderni” di accedere, con una facilità disarmante, ad una miriade di informazioni sulla “disponibilità” delle abitazioni.
Anche la pubblicazione sui social della foto di un biglietto aereo è estremamente rischiosa perché attraverso le date ivi impresse, si rende noto il periodo di assenza dalla abitazione.
Chiamate sempre il 113 se, tornando a casa, si trova la porta aperta o chiusa dall’interno: potrebbe esserci ancora qualcuno che potrebbe avere reazioni scomposte una volta scoperto.
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