Due nomi e due cognomi. Un minorenne e un maggiorenne, entrambi di Francavilla Fontana. Sarebbero sospettati per l’omicidio di Paolo Stasi, il 19enne freddato sull’uscio della sua abitazione il pomeriggio del 9 novembre, in via Occhi Bianchi.
I carabinieri seguivano la pista sin dal primo momento. E, in queste ore, via Procura di Brindisi e Procura dei minori di Lecce, le indagini per il delitto del giovane, rimaste a carico di ignoti per tre settimane, avrebbero prodotto i nomi di due indagati che, secondo indiscrezioni, avrebbero agito per futili motivi in concorso in un omicidio volontario aggravato dalla premeditazione.
Un agguato in piena regola, dai contorni ancora tutti da definire. Eppure, l’aggravante dei futili motivi ipotizzata dalle due Procure lascia intendere una reazione spropositata, non giustificabile, di fronte ad un presunto dispetto. Una vendetta, insomma, in nessun modo giustificata. E come mai potrebbe. Si tratterebbe di una prima svolta nell’omicidio del 19enne, ucciso sull’uscio della sua abitazione con due colpi di pistola di piccolo calibro. L’iscrizione di due indagati sarebbe conseguenza degli accertamenti tecnici eseguiti in queste settimane. Perizie, rilievi, lo studio di smartphone e pc, ma anche dei filmati registrati dagli impianti di videosorveglianza installati nella zona e non solo. Alla fine, la pista seguita dagli investigatori si sarebbe rivelata qualcosa di più.
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