Dopo venti anni Foto arte dice basta. La preziosa rassegna fotografica promossa dal Circolo Il Castello chiude i battenti e denuncia disinteresse nei confronti della manifestazione.
Questa la lettera aperta del presidente Musolino.
Si è conclusa domenica scorsa 5 novembre, con la mostra fotografica in ricordo di Marcello Carrozzo, la ventesima edizione di FotoArte, manifestazione intorno al mondo della fotografia, organizzata come ogni anno dalla nostra associazione culturale, il Circolo Fotografico “Il Castello”. E con questa edizione si conclude l’esperienza di FotoArte in questa città.
Sono stati venti anni che hanno visto il nostro Circolo protagonista nel cercare di creare una cultura fotografica alla portata di tutti, naturalmente con tanti sacrifici.
Lo abbiamo fatto portando in questa città fotografi di indubbia fama e bravura. Fotografi come Berengo Gardin, Letizia Battaglia, Bruno Taddei, Euro Rotelli, Hannes Caspar, Franco Fontana, Lorenzo Pesce, Rino Barillari, Ferdinando Scianna, Carlo Garzia, Francesco Zizola, Piergiorgio Branzi, Manoocher Deghati, collettivo MeMo, Pino Settanni, Marcello Carrozzo e molti altri hanno onorato chi con le foto e chi anche con la presenza una manifestazione che mirava ad essere un evento nella città e della città.
A questi vanno aggiunti centinaia di ospiti che presenziavano alle pedane di lettura portfolio, essendo Taranto una delle dieci tappe di Portfolio Italia della FIAF, il più importante evento in Italia di letture portfolio.
Senza dimenticare le collettive messe su dai soci del nostro Circolo Fotografico in tutti questi anni, e culminate nel progetto dello scorso anno che ha visto una visione disincantata su una Taranto quotidiana.
Ci siamo illusi, questa città non ha compreso chi in maniera totalmente autogestita voleva creare quel polo culturale fotografico che probabilmente mancava.
Siamo stanchi, stanchi di chiedere elemosine e ricevere vane promesse, per poi accorgerci che lo straniero è sempre ben accolto, riverito e supportato. Ma questo, lo sappiamo, è un vezzo tipicamente tarantino. E siamo stanchi anche di patrocini morali che di morale hanno ben poco. Pazienza.
Le esperienze acquisite in questi venti anni di manifestazione faremo in modo che non vadano perse, ma certo, lontano da questa città.
C’è una frase che potete trovare entrando nella nostra sede “La cultura è l’unico bene dell’umanità che, diviso tra tutti, anziché diminuire diventa più grande.”
Noi ce l’abbiamo messa tutta, ora è arrivato il momento di togliere il disturbo.
Arrivederci su altri lidi… speriamo.
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