FONDI EX ILVA, 30 MILIONI PER PROGETTI SOCIALI

PRESENTATI I PARTICOLARI DEL "PIANO PER LA RIGENERAZIONE SOCIALE"

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I progetti previsti dal “Piano di rigenerazione sociale per l’area di crisi di Taranto”, e il loro stato di avanzamento, sono stati oggetto della conferenza stampa tenuta oggi nel Palazzo della Provincia, appuntamento che ha visto il coinvolgimento di tutte le istituzioni impegnate nella realizzazione di questa ambiziosa prospettiva.
All’appuntamento hanno partecipato il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, gli assessori comunali ai Servizi Sociali, Sviluppo Economico e Cultura Gabriella Ficocelli, Fabrizio Manzulli e Fabiano Marti, i sindaci Fabrizio Quarto (Massafra) e Luca Lopomo (Crispiano), il consigliere provinciale Vito Punzi, il commissario straordinario di Ilva in as Francesco Ardito e monsignor Gino Romanazzi delegato della Curia.
Il piano, destinato ai comuni dell’area di crisi (Taranto, Massafra, Crispiano, Montemesola e Statte), prevede un investimento complessivo di circa 30 milioni di euro, declinati in 29 interventi. Solo Taranto ha una dotazione di 20,5 milioni di euro distribuiti in 12 schede progettuali, alcune delle quali già avviate. I primi risultati del piano sono complessivamente quantificabili in azioni che hanno generato già 6 milioni di investimenti.
«Questo piano è la traduzione pratica di una necessità – le parole del sindaco Rinaldo Melucci – ossia realizzare quella vicinanza operosa che ogni istituzione dovrebbe coltivare nei confronti dei cittadini, in particolare di quelli più fragili. È un piano nato durante la pandemia, quindi sicuramente destinato a chi è rimasto segnato da quell’esperienza, che si tratti di singoli cittadini o interi settori. È un piano che dimostra quanto le istituzioni locali siano capaci e fattive, lontane da quel modello di inefficienza che qualcuno, colpevolmente, tenta di veicolare per misero tornaconto politico e personale: in questi progetti c’è il valore di ogni singolo funzionario che si è speso affinché i soldi della comunità tornassero alla comunità in maniera equa e produttiva».
«Con il contributo di tutti gli attori coinvolti – ha aggiunto Manzulli – abbiamo prodotto un lavoro enorme, che impatterà sui bisogni di centinaia di cittadini. È la migliore risposta che potessimo offrire a chiunque preferisca la polemica alla sostanza, che in questo caso è un investimento che attiverà ulteriori benefici: non mero assistenzialismo, ma opportunità di riscatto per tutte quelle categorie fragili colpite dalla crisi. Dobbiamo ringraziare tutti, dai nostri dirigenti ai commissari, passando per ogni funzionario che ha tradotto delle indicazioni normative in progetti reali che contribuiranno ulteriormente a cambiare l’immagine della nostra terra».
«In questo quadro di buona politica – ha concluso Marti – è desolante vedere come alcuni strumentalizzino a scapito di determinate categorie, come gli operatori culturali che, come e più di molti altri, hanno sofferto le conseguenze della pandemia e dell’assenza di un interlocutore politico a causa dello scioglimento anticipato. Tante associazioni hanno proseguito con le loro forze, regalando a Taranto una stagione estiva di tutto rispetto, ma appena ne abbiamo avuto la possibilità li abbiamo sostenuti, destinando loro due schede progettuali del piano per eventi completamente gratuiti. Invece di unirci come comunità intorno a questo risultato eccezionale, abbiamo assistito a uno spettacolo indegno, che ha danneggiato soprattutto l’immagine della città. Ma siamo più forti di qualsiasi polemica, perché ci ispira l’amore per la nostra terra e la voglia di cambiarne il racconto».

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