Le Rsu della Fim Cisl, Ciro Matichecchia e Michele Bitella, hanno segnalato all’azienda Acciaierie d’Italia (Taranto) alcune difficoltà presenti sugli impianti, sulle continue fermate e ripartenze degli Altiforni.
Problematica aggravata dalla mancanza di investimenti da parte di Acciaierie d’Italia.
Da mesi – dicono -assistiamo a continue fermate improvvise, che mettono a serio rischio la salute e la sicurezza dei lavoratori e degli impianti.
Nella fattispecie, la gestione a tre altiforni risulta inadeguata poiché i materiali per sopperire alle esigenze di marcia degli impianti, scarseggiano o vengono adattati simili non conformi come: le aste a forare che vengono tagliate e risaldate per recuperare i pezzi integri facendo perdere la conformità delle stesse aste, la massa a tappare che viene utilizzata, spesso risulta non idonea e quindi non conforme alle caratteristiche del materiale che dovrebbe essere utilizzato, la mancanza dei provini loppa e ghisa, le rigole vengono riparate in estrema esigenza poiché il materiale refrattario risulta insufficiente e oltre a tali problematiche si aggiungono i locomotori che risultano
insufficienti e alcuni di loro inefficienti. Inoltre, il continuo variare di materie prime, non fa altro che destabilizzare i valori e i trend di marcia, facendo così scaturire eventi pericolosi da gestire come l’evento emissivo dell’altoforno/4 in data 18/07/2023 ed altri in precedenza.
Quanto sopra evidenziato, mette a serio rischio l’incolumità dei lavoratori, che sono costretti ad effettuare ripetute attività straordinarie a temperature insostenibili su impianti classificati ad alto rischio. Ad aggravare la situazione, ci sono seri problemi agli impianti di climatizzazione dei punti di refrigerio in AFO/1 (vedi richiesta di intervento del 14/07/2023) e di AFO/2, nonostante il D.Lgs.81/08 impone al datore di lavoro ad evitare situazioni di stress termico e garantire il benessere dei lavoratori (MICROCLIMA). Tale condizione, oramai insostenibile, viene esasperata dalla mancanza dei bus interni, che puntualmente abbandona i lavoratori alle fermate dopo aver espletato il loro turno di lavoro, facendoli cosi, rimanere altro tempo all’interno dello stabilimento e, addirittura, perdere i bus esterni per il loro rientro alle proprie abitazioni.
Questa l’intervista realizzata in esclusiva per Lo Jonio.it
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