FACIES PASSIONIS: DIECI STATUE DELLA SETTIMANA SANTA IN MOSTRA

Dall'1 al 4 febbraio l'evento della Confraternita dell'Addolorata

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Nella mostra “Facies Passionis” che verrà inaugurata il 1 febbraio prossimo nella chiesa del Carmine di Taranto ci sono molte motivazioni. Anzitutto, la riaffermazione della pietà popolare come pratica devozionale delle nostre comunità. Le processioni, le statue, i simboli, non solo come manifestazione pubblica di fede, ma come testimonianza di una storia, di un vissuto, di una cultura che ancora oggi, a distanza di tanti anni, sono in grado di parlare al cuore e all’anima di tante persone e probabilmente anche in grado di suscitare emozioni e senso di appartenenza anche a chi non è cattolico praticante.

Le dieci statue presenti alla mostra Facies Passionis

1-Gesù Cristo nell’orto del Getsemani. Proprietà chiesa di San Bernardino. Ubicazione Museo diocesano di Molfetta (Bari), Diocesi di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo e Terlizzi. Anno di realizzazione 1890-1924, artista Giuseppe Manzo. La statua, fatta di cartapesta modellata e dipinta, ha uno stemma reale di Casa Savoia sulla base ed una targa, a sinistra sempre sulla base, con l’iscrizione: Reale Laboratorio statuario Giuseppe Manzo Lecce. 2-Gesù flagellato alla colonna. Proprietà arciconfraternita Maria Santissima del Rosario di San Severo (Foggia). Ubicazione chiesa della Santissima Trinità o dei Celestini di San Severo. La statua è in legno, l’ha realizzata l’artista Gregorio Palmieri nel 1790 ed è stata restaurata nel 1996. Esce nella processione del mattino del Venerdì Santo. Cinquanta i portatori, denominati i “pappalusci” (gli incappucciati) 3-Gesù incoronato di spine detto “Cristudde”. La statua è della venerabile confraternita del Carmine di Mottola (Taranto) che appartiene alla diocesi di Castellaneta (Taranto). Fatta in cartapesta, realizzata nel 1860 dall’artista leccese Antonio Maccagnani, la statua è stata sottoposta a restauro nel 1984. Esce con la processione dei Misteri la mattina presto del Sabato Santo ed è il terzo gruppo statuario di undici. Si regge sulla spalla di quattro portatori denominati “sdanghieri” 4-Ecce Homo. È la statua dell’arciconfraternita del Carmine di Taranto, che ha sede presso l’omonima chiesa. Arcidiocesi di Taranto. Realizzata in cartapesta dall’artista Giuseppe Manzo di Lecce nel 1901 e restaurata nel 1978. Fa parte della processione dei Misteri del Venerdì Santo. Otto portatori a spalla, tutti confratelli: quattro in abito di rito e altrettanti in abito nero 5-Cristo portacroce. Appartiene alla confraternita di San Leonardo Abate e San Sebastiano Martire di Manduria (Taranto), diocesi di Oria (Brindisi). La statua è attribuita allo scultore Manzo. Realizzata a fine ‘800 e restaurata nel 2013. Esce con la processione dei Misteri del Venerdì Santo, portatori quattro confratelli 6-Calvario. Il simulacro è composto da croce, raggiera, Gesù crocifisso, Maria Maddalena, due angeli e base. Realizzato nel diciottesimo secolo e restaurato l’anno scorso, il simulacro è opera dell’artista Vito Brudaglio di Andria (Bari) ed appartiene alla pia associazione “Misteri della Vallisa” di Bari. La statua si trova nella chiesa di San Gaetano in Bari. Esce con la processione del Venerdì Santo che si svolge ad anni alterni: pari. I portatori sono 16 ed appartengono alla pia associazione “Misteri della Vallisa” di Bari. 7-Maria Santissima della Pietà. La statua si trova nella chiesa del Purgatorio di Molfetta (Bari) ed appartiene all’arciconfraternita della Morte del Sacco Nero di Molfetta. La statua è in cartapesta eccetto il volto della Pietà che è in legno. E solo il volto della Pietà si deve all’artista Giulio Cozzoli. Anno di realizzazione il 1908, restauro nel 2008. Esce con la processione del Sabato Santo e i portatori sono quattro, appartenenti all’arciconfraternita della Morte del Sacco Nero di Molfetta, diocesi Molfetta, Ruvo, Giovinazzo e Terlizzi. 8-La Deposizione. È una statua in cartapesta realizzata nel 1947 dall’artista leccese Salvatore Sacquegna. È di proprietà della famiglia Martucci-Falagario, ubicazione il castello baronale Martucci, diocesi di Bari-Bitonto. Sorretta da sei portatori – amici e parenti della famiglia proprietaria del simulacro – esce con la processione dei Misteri del Venerdì Santo 9-Cristo Morto. La statua è in cartapesta, è stata realizzata tra il 1883 e il 1913 e si deve all’artista Achille De Lucrezi di Lecce. È di proprietà dell’arciconfraternita Santa Maria del Suffragio ubicata nella chiesa del Purgatorio di Bitonto, diocesi di Bari-Bitonto. Il simulacro, restaurato nel 2008, esce con la processione vespertina del Venerdì Santo: fedeli devoti, detti “statueri”, la portano a spalla e sono costituiti in due squadre da quattro componenti ciascuna 10-Vergine Addolorata. È una scultura lignea realizzata nel 1850 circa. L’autore è ignoto: scultore napoletano. Appartiene alla confraternita Maria Santissima Addolorata ed è collocata sull’altare maggiore della chiesa del Carmine di Noci (Bari) che appartiene alla diocesi di Conversano-Monopoli. La struttura della statua (manichino) è in legno. L’abito indossato dalla Madonna è in seta con ricamo in filo d’oro. Il simulacro viene esposto durante la Quaresima mentre la festa esterna, con relativa processione, si tiene la terza domenica di settembre.

Il programma della mostra

Programma
Giovedì 1 febbraio Ore 18.00
CARMINE Taranto, Accoglienza Autorità Religiose Civili e Militari
Ore 18.30 Inaugurazione Mostra
Venerdì 2 febbraio Mostra: 09.00 – 22.00
Ore 10.00
Polo Universitario via Duomo – Convegno
L’Arte veicolo di Fede tra mecenatismo e pietà popolare nell’Italia
Meridionale dal ‘600 ai giorni nostri.
Interverranno: il Prof Eugenio Imbriani dell’Università del Salento e Sage,
docente di Antropologia Culturale e Storia delle Tradizioni Popolari; la
Prof.ssa Letizia Gaeta dell’Università del Salento, docente di Storia
dell’Arte; Don Francesco Martignano, docente all’Istituto teologico
pugliese di Molfetta; Don Francesco Castelli, docente dell’Istituto
Giovanni Paolo II di Taranto; Prof Antonio Basile Direttore Istituto
Etnografico Majorano – Taranto.
Con il patrocinio: SAGE
Sabato 3 febbraio Mostra: 09.00 – 22.00
Domenica 4 febbraio Apertura Mostra: 09.00 – 22.00
Ore 17.00 Saluto e conclusioni dei Padri Spirituali, Priori e Consigli di
Amministrazione presso Castello Aragonese Marina Militare
Ore18.30 Santa Messa Chiesa di San Pasquale Baylon, concelebrata dai
Padri Spirituali
Ore 22.00 Chiusura della Mostra

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