EX ILVA: SCIOPERO E SIT-IN DEGLI OPERAI DELLA LACAITA DAVANTI ALLA DIREZIONE

Appalti: "Stipendi non pagati e arretrati non saldati da Acciaieria d'Italia"

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Sono in corso da questa mattina alle 7, a Taranto,  uno sciopero ed un presidio di protesta davanti alla direzione di Acciaierie d’Italia, ex Ilva, degli operai della Lacaita.

Si tratta di una delle tante aziende dell’indotto siderurgico tarantino. L’iniziativa di oggi è promossa dai sindacati Fim Cisl e Fiom Cgil a seguito del mancato pagamento, da parte della Lacaita, delle retribuzioni degli ultimi mesi cui si unisce, per i sindacati, l’assenza di garanzie circa la possibilità di un saldo. Il mancato pagamento degli stipendi – secondo quanto comunicato dall’azienda ai sindacati – é dovuto al fatto che la Lacaita non ha ricevuto da Acciaierie d’Italia i pagamenti per i lavori fatti nello stabilimento di Taranto. Una situazione di crisi che si è verificata diverse altre volte, in passato, per quasi tutto l’indotto ex Ilva e che adesso é tornata di nuovo. Altre imprese infatti, rilevano i sindacati, sono in condizioni analoghe a quelle della Lacaita.
Secondo Piero Cantoro, della Fim Cisl, “la Lacaita è una delle tante ditte che ormai soffrono terribilmente di questa situazione che purtroppo si trascina rispetto ad un piano industriale che latita e manca, rispetto agli stipendi che, a fronte di scaduti non onorati, non vengono saldati e quindi si scaricano sulle famiglie. Questa condizione è ormai diventata insostenibile – ha detto Cantoro – la tensione sociale sta diventando altissima e la gente vuole delle risposte. Aspettiamo oggi che Acciaierie d’Italia ci dia delle risposte rispetto agli scaduti che si sono succeduti. Lacaita da due-tre stipendi non riesce ad assicurare la garanzia economica alle famiglie. Aspettiamo – ha concluso Cantoro – che Acciaierie d’Italia ci dia risposte sia per tutte le altre ditte che sono nella stessa condizione della Lacaita, sia per quello che vogliono fare per il piano industriale che non può più attendere per manutenzioni, investimenti e sicurezza sia nel siderurgico che nell’appalto”. (AGI)

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