EX ILVA, INIZIATO VERTICE SINDACATI-GIORGETTI

TUTTE LE POSIZIONI IN CAMPO NELL'INCONTRO CON IL MINISTRO

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Iniziato da pochi minuti al Mise il tavolo convocato dal ministro Giancarlo Giorgetti per discutere di ex Ilva e siderurgia. Si tratta dell’incontro fissato prima per l’11 maggio e poi slittato ad oggi. Vi partecipano solo i sindacati e non sono presenti nè ArcelorMittal Italia, né Ilva in amministrazione straordinaria, proprietaria degli impianti dati in fitto a Mittal. Da quando si è insediato come titolare del Mise questa è la terza volta che Giorgetti incontra i sindacati su ex Ilva. Fonti sindacali aggiungono infine che al vertice di oggi è atteso anche il ministro del Lavoro, Andrea Orlando.

“I lavoratori sono abbastanza esasperati, sono almeno dieci anni che sono sempre in attesa di qualcosa. C’è una condizione inaccettabile sia rispetto alle prospettive del proprio lavoro, sia rispetto ai temi di come si lavora dentro le fabbriche senza gli investimenti, di sicurezza e ambientali. Siamo di nuovo in una condizione di attesa. Ieri c’è stata l’udienza del Consiglio di Stato, di cui non si sa ancora la sentenza, ma tutto questo processo è un’agonia che dura ormai da anni”. Lo ha detto Francesca Re David, segretario generale Fiom Cgil, arrivando al presidio in corso sotto la sede del Mise sull’ex Ilva, presidio promosso da Fiom Cgil e Uilm.

“Dal ministro Giorgetti aspettiamo anzitutto chiarimenti sul Piano nazionale della siderurgia, che il Governo vuole fare, e poi sapere quando finalmente si sblocca la situazione dell’ex Ilva di Taranto”. Lo dice ad AGI Rocco Palombella, segretario generale Uilm. “Chiederò a Giorgetti quando lo Stato entrerà finalmente nell’ex Ilva attraverso Invitalia visto che i 400 milioni della parte pubblica sono stati versati e l’azienda dice pure di averli già spesi quasi tutti – prosegue Palombella -. Abbiamo il nome della nuova società, Acciaierie d’Italia, ma non abbiamo ancora un cda insediato: perché questo non è avvenuto? È vero che il cda della nuova società non si è insediato perchè c’é stato uno scontro sul bilancio 2020 di ArcelorMittal Italia tra parte pubblica e parte privata, e se è davvero così il Governo che vuol fare, quando prende in mano la situazione?” “A ciò si aggiunga che non sappiamo ancora quale decisione prenderà il Consiglio di Stato dopo l’udienza di ieri sulla sentenza del Tar Lecce che ha ordinato lo spegnimento degli impianti” rileva Palombella. “A Taranto nel frattempo l’altoforno 4, uno dei tre operativi dello stabilimento, è ancora fermo – conclude Palombella -. Doveva restare fermo 60 giorni, in realtà l’azienda non ha ancora provveduto alle coperture del nastro trasportatore che alimentano l’impianto. E senza queste coperture in funzione antipolvere, l’altoforno 4 non potrà ripartire”.

“Il polo siderurgico più grande di Europa, l’ex Ilva di Taranto, è ancora oggi bloccato da veti contrapposti, quindi liberiamo le catene e facciamo finalmente politica industriale, bonifica ambientale e rilancio dell’occupazione”. Così Roberto Benaglia, segretario generale Fim Cisl, spiega ad AGI uno dei temi che il sindacato porrà al ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. “Serve una sola cosa per uscire da una situazione di stallo e di paralisi che dura ormai da troppo tempo, chiarezza e concretezza” conclude Benaglia. (AGI)

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